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Finalmente il Ministero dell’Ambiente ci dà ragione sul rigassificatore di Livorno

Comunicato stampa - 12 giugno, 2007
Greenpeace è venuta in possesso del parere inviato lo scorso 8 maggio dall’Ufficio Legislativo all’Avvocatura dello Stato in merito alla procedura di autorizzazione del rigassificatore offshore di Pisa-Livorno, da costruirsi in pieno Santuario dei Mammiferi Marini e legittimato il 23 febbraio 2006 con decreto del Ministro per le Attività Produttive di concerto con il Ministro dell’Ambiente. L’Ufficio Legislativo del Ministero dell’Ambiente non ha potuto che constatare la correttezza delle contestazioni sollevate da molti sulla legittimità dell’autorizzazione al rigassificatore offshore. E’ singolare che soggetti così diversi - dal Comune e Provincia di Pisa al Comitato offshorenograzie di Pisa e Livorno, da Edison a Greenpeace - che spesso hanno posizioni estremamente distanti su varie questioni, siano concordi nel rilevare l’assoluta illegittimità dell’autorizzazione a suo tempo concessa, presentando un totale di 12 ricorsi contro il rigassificatore in questione.

Scandalo burocratico sul rigassificatore OLT di Livorno. La VIA che autorizza il progetto parla di un parere positivo del Comitato di Pilotaggio del Santuario dei Cetacei. Ma il Comitato - che dovrebbe tutelare il Santuario - non si è mai espresso in merito. L'unico parere agli atti è stato commissionato dalla OLT a uno dei membri del Comitato.

Come già indicato nel ricorso al TAR del Lazio presentato da Greenpeace il mese scorso, l'Ufficio Legislativo rileva tra l'altro la scorrettezza delle procedure utilizzate ed il fatto, immediatamente evidente, che questo progetto non poteva essere autorizzato senza una necessaria valutazione delle Parti firmatarie dell'Accordo sul Santuario dei Mammiferi Marini che l'Italia ha ratificato con la Legge 11 ottobre 2001, n. 391.

"Questo rigassificatore poteva essere autorizzato solo aggirando le leggi" ha commentato Alessandro Giannì, responsabile della Campagna Mare di Greenpeace. "Abbiamo già denunciato con un esposto alla Magistratura che per questa autorizzazione sono stati prodotti documenti falsi."

Nel rapporto "Un rigassificatore nel Santuario dei Cetacei" Greenpeace aveva denunciato le numerose anomalie della Valutazione d'Impatto Ambientale (VIA) condotta sul rigassificatore offshore, che ha portato a concedere la prima autorizzazione ad un'Area Marina Industriale in un'Area Marina Protetta quale dovrebbe essere, ma ovviamente non è, il Santuario dei Cetacei.

Recenti notizie riferite dalla stampa nazionale sembrano inoltre suggerire che le autorizzazioni dei rigassificatori in Toscana sono oggetto di procedure poco trasparenti, sottoposte all'attenzione della magistratura (L'Espresso, n. 23 del 14 giugno 2007 - pag. 60/61).

Greenpeace esprime soddisfazione per il parere dell'Ufficio Legislativo del Ministero dell'Ambiente ed auspica con urgenza un incontro con il Ministro dell'Ambiente per ottenere rassicurazioni che impianti industriali offshore, di qualunque natura, non siano mai autorizzati in Italia perché illegali e pericolosi per l'ambiente marino. 

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