Comunicato stampa - 30 novembre, 2005
Greenpeace risponde al ministro delle attività produttive Scajola sul nucleare: "Neanche Tony Blair che sta cercando anacronisticamente di rilanciare il nucleare in Gran Bretagna si è spinto a dire che è sicuro ed a basso costo.
Lo sfruttamento dell'energia nucleare per la produzione dell'energia elettrica è una scelta rischiosa che negli anni, incidente dopo incidente, disastro dopo disastro, ha dimostrato di non essere conveniente.
Non solo i continui incidenti alle centrali dimostrano la
scarsa sicurezza di questi impianti, che possono essere facili
obiettivi di attentati terroristici, ma non si è trovata alcuna
soluzione al problema delle scorie che rimangono pericolose per
diecimila anni. Se lo si considera economico è solo perché si
dimenticano i sussidi enormi di cui beneficia l'industria
nucleare.
Nonostante ciò, in Europa crescono le rinnovabili: si prevede
l'installazione di arrivare all'equivalente della produzione di 14
grandi centrali nucleari entro il 2010, triplicandone l'attuale
potenza. A parità di investimenti, con l'eolico si darebbe energia
a 6,5 milioni di case, con il nucleare a meno della metà" afferma
Donatella Massai, direttore generale di Greenpeace.