Comunicato stampa - 9 novembre, 2006
Adesso basta. Greenpeace ha protestato oggi di fronte alla direzione della Kimberly-Clark a Torino, per denunciare la distruzione delle foreste primarie del Canada. Da queste foreste viene infatti la materia prima di molti dei prodotti usa-e-getta dell'impresa che detiene marchi come Scottex e Kleenex. Alcune decine di attivisti hanno installato dieci water di fronte all'ingresso della direzione. In ciascuno di essi troneggiava un piccolo albero, simbolo delle piante tagliate per fabbricare carta igienica. Sul gigantesco striscione appeso al palazzo da un gruppo di climber si leggeva: "Kimberly-Clark non buttare le foreste primarie nel water".
Greenpeace ha protestato oggi di fronte alla direzione della Kimberly-Clark per denunciare la distruzione delle foreste primarie del Canada. La Kimberly-Clark, nota per i marchi Kleenex e Scottex e principale produttore di fazzolettini e carta igienica, dichiara di rispettare rigorosi standard ambientali, ma una ricerca di Greenpeace mette in luce una realtà molto diversa: una parte della materia prima usata dalla Kimberly-Clark proviene infatti dalle foreste primarie.
Kimberly-Clark è il primo produttore di carta per uso domestico:
circa un terzo della cellulosa vergine utilizzata per i suoi
prodotti europei e un quinto della produzione internazionale
proviene dal Canada, anche dalle foreste boreali. "Circa il novanta
per cento delle operazioni di taglio in questa regione avviene con
il taglio a raso che prevede la completa eliminazione della
vegetazione, anche in aree di foresta primaria o di alto valore
biologico", afferma Sergio Baffoni, responsabile foreste di
Greenpeace: "Eppure la Kimberly-Clark continua a promuoverne la
distruzione, perfino in presenza di valide alternative".
Le foreste boreali del Canada si estendono dalla costa atlantica
a quella pacifica, su una superficie vasta diciannove volte quella
dell'Italia, e rappresentano circa un quarto delle foreste ancora
intatte del pianeta. Offrono riparo a numerose specie minacciate,
come il caribù e il ghiottone. Sono inoltre abitate da numerosi
popoli indigeni che reclamano i propri diritti sulle terre
ancestrali. In queste foreste è conservato il maggiore patrimonio
terrestre di anidride carbonica sequestrata, che fa della
protezione di queste terre un passo essenziale per fermare il
riscaldamento globale.
Kimberly-Clark nega il proprio coinvolgimento nella distruzione
delle foreste primarie, dichiarando di acquistare trucioli di legno
che sarebbero gettati via, e vanta una buona collocazione nel Dow
Sustainability Index. "I trucioli sono parte integrante del ciclo
del legno, oltre a rappresentare una lucrosa fonte per l'industria
forestale", spiega Baffoni, "mentre i criteri del Dow
Sustainability Index si basano su informazioni fornite dalle
imprese, senza alcuna verifica indipendente. Se Kimberly-Clark
avesse preso sul serio i propri impegni verso l'ambiente, oggi
assisteremmo alla protezione delle foreste primarie, invece che a
massicce operazioni di taglio a raso".
Greenpeace chiede alla Kimberly-Clark di incrementare
sostanzialmente la percentuale di fibre riciclate nei propri
prodotti, e - ove necessario - di rifornirsi di fibre vergini solo
da operazioni forestali responsabili, certificate sotto gli
affidabili standard del Forest Stewardship Council.
Notes: FOTO IN ALTA RISOLUZIONE DISPONIBILI:
http://www.greenpeace.it/pics