Comunicato stampa - 14 maggio, 2010
I pescherecci industriali si preparano a salpare per l'annuale stagione di pesca al tonno rosso nel Mediterraneo. Tutti, tranne gli italiani. Quest’anno, infatti, l’Italia ha deciso di lasciare a terra la sua imponente flotta di pescherecci con rete a circuizione ( 49 “tonnare volanti”), assumendosi anche l’impegno a demolire la maggior parte della flotta.
Il tonno rosso è in pericolo. E l'ICCAT non fa molto per tutelarlo.
Le associazioni ambientaliste Greenpeace, Legambiente, Marevivo
e WWF plaudono a questa scelta ed esortano le altre nazioni del
Mediterraneo a seguire l'esempio italiano, sebbene sia disarmante
l'entità delle sovvenzioni erogate dall'Italia per compensare sia i
proprietari dei pescherecci che non andranno a pesca, sia quelli
che vanno invece incontro alla demolizione. Oltre alla cassa
integrazione prevista per l'intero comparto, sono stati, infatti,
assegnati a copertura del 2010 altri 10 milioni di euro, di cui 5
al comparto tonniero. Un'intesa che di certo non può lasciare
spazio a proteste o richieste di ulteriori misure aggiuntive.
«Questa moratoria, è un esempio da seguire - ribadiscono le
associazioni - Lo stock di tonno rosso mediterraneo e
dell'Atlantico orientale non può resistere ancora per molto tempo a
questa pressione della pesca. Nonostante la specie sia in pericolo
e rischi il collasso, le flotte quest'anno potranno catturarne ben
13.500 tonnellate, mentre fenomeni di pesca illegale potrebbero
inasprire ancora di più la pressione esercitata su questa
popolazione ».
-I membri dell'ICCAT, la Commissione Internazionale per la
conservazione del tonno Atlantico e del Mediterraneo, devono
rispettare gli impegni assunti a Doha e pianificare una gestione
sostenibile della pesca del tonno rosso, come da tempo richiesto
dagli scienziati e dalla società civile . È importante che al
prossimo incontro dell' ICCAT a Parigi si decida per l'immediata
chiusura della pesca e si adotti un preciso piano di recupero per
lo stock di tonno rosso che comprenda la designazione di aree di
protezione a mare (Santuari) in zone chiave per le fasi
riproduttive della specie. Entro il 2012, se non si correrà ai
ripari, questa specie potrebbe scomparire dai nostri mari,
considerato che a seconda delle stime è stato già perso tra l'80 e
il 95% dello stock.
L'adozione quest'anno della moratoria per la pesca al tonno con
le tonnare volanti non deve comunque prescindere da una rigorosa
azione di controllo sulle attività condotte con altri sistemi di
pesca, soprattutto sulla numerosissima flotta di oltre 300
pescherecci che continua a impiegare illegalmente le spadare per la
pesca al pesce spada e al tonno rosso.
Ieri il Comando Centrale del Capitanerie di Porto. (CCCP) ha
sequestrato circa 100 km di spadare. Un'operazione che ha accolto
il plauso delle associazioni ambientaliste ma che rivela anche
l'ampiezza dell'illegalità nel settore. «L'azione del CCCP deve
essere sostenuta da un deciso intervento del Ministero delle
Politiche Agricole - continuano le associazioni - per estromettere
dal settore della pesca questi pirati, attraverso la demolizione
dei mezzi ed il ritiro immediato delle licenze di pesca».