Comunicato stampa - 16 settembre, 2005
"I voti delle due Commissioni del Parlamento europeo (Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori e Commissione per l'industria, la ricerca e l'energia) dei giorni scorsi minano profondamente la proposta di Regolamento REACH, nata con l'obiettivo di colmare le lacune di conoscenze sulla sicurezza dei composti chimici" afferma Vittoria Polidori, campagna inquinamento di Greenpeace.
Allarme boicottaggio Reach.
Gli emendamenti proposti, infatti, permetteranno di
continuare a immettere sul mercato le sostanze prodotte in volumi tra
1-100 tonnellate per anno senza che i produttori siano obbligati a
fornire dati basilari sulla loro sicurezza. Questo comprende l'80% dei
30.000 composti interessati da REACH (rispetto agli oltre 100.000
presenti sul mercato) il che significa danneggiare tutto il sistema, ed
in particolare la stessa sfida che l'Europa si è data in termini di
innovazione e competitività.
In pratica, si perde il principio "nessun dato, nessun
mercato", viene compromesso quello relativo alla responsabilità
industriale ("onere della prova a carico dell'industria") ed annacquato
qualsiasi incentivo alla ricerca ed innovazione verso composti più
sicuri.
Sarà, infatti, sempre più difficile identificare i composti
più pericolosi non avendo a disposizione i dati necessari, e ciò
comporterà una continuata e ripetuta esposizione della nostra salute e
di quella dei nostri bambini.
La settimana scorsa Greenpeace, insieme al WWF, ha reso noti i
risultati di analisi effettuate sul sangue materno e sul cordone
ombelicale, rilevando la presenza di sostanze pericolose per l'uomo e
per l'ambiente. Quelle stesse sostanze che sono state trovate negli
articoli di uso quotidiano, polvere domestica e acqua piovana, come
risulta da precedenti ricerche di Greenpeace.
"Oggi è necessario acquisire maggiori informazioni per i
composti immessi sul mercato e sostituire gradualmente quelli più
dannosi, perchè se è vero che queste sostanze sono "controllate in modo
adeguato", come sostiene l'industria, com'è possibile che siano
presenti in organismi non ancora in vita?" conclude Polidori.
Greenpeace si appella ai parlamentari europei della
Commissione ambiente affinchè votino in favore di un REACH davvero
efficace che possa proteggere l'ambiente e l'uomo dalla contaminazione
chimica.