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Greenpeace: sondaggio conferma che i giapponesi rifiutano la caccia baleniera

Comunicato stampa - 19 febbraio, 2008
Un sondaggio commissionato da Greenpeace in Giappone e reso pubblico oggi rivela che i tre quarti dei cittadini giapponesi non sostengono le attività di caccia baleniera nel Santuario dei Cetacei dell’Oceano Antartico. È sbalorditivo che l’87% del campione ignora che queste operazioni siano pagate con i soldi dei contribuenti giapponesi.

Megattera nell'Oceano Antartico

Il sondaggio - condotto dal Nippon Research Center Ltd, membro della Gallup International Association - dimostra qual è l'opinione del pubblico giapponese rispetto al programma governativo di caccia baleniera. Un campione di 1.501 persone tra 15 e 60 anni è stato intervistato tra il 18 e il 23 gennaio 2008, proprio mentre la nave di Greenpeace "Esperanza"  braccava la flotta baleniera giapponese, bloccando la caccia e salvando un centinaio di balene.

Secondo il sondaggio, il 31% dei giapponesi sostiene la caccia baleniera, il 25% si oppone e il 44% non ha una opinione. Tra questi ultimi, oltre l'80% non è d'accordo con la caccia baleniera in acque internazionali, come in Antartide. Anche tra chi sostiene la caccia baleniera, quasi il 40% non sostiene la caccia in acque internazionali. In generale, il 71% dei giapponesi non sostiene la caccia in altura. Il sondaggio ha rivelato poi che l'87% del campione non sa che la fasulla ricerca scientifica baleniera che il Governo del Giappone continua a sostenere è interamente finanziata dai contribuenti giapponesi con quasi 5 milioni di dollari (500 milioni di Yen) l'anno.

"Meno del 13% dei giapponesi vuole la caccia baleniera in Antartide ma il 100% dei giapponesi la paga!" - commenta Alessandro Giannì, responsabile della campagna Mare di Greenpeace - "Dopo le balene, le vittime di questa follia sono i contribuenti giapponesi!".

Le conclusioni del sondaggio smentiscono quindi clamorosamente il mito che il massacro delle balene nel Santuario dell'Oceano Antartico è condotto in difesa dell'identità culturale del Giappone. I giapponesi non sanno quel che succede e soprattutto non sanno di pagare una simile follia che, inoltre, sta mettendo in discussione il prestigio del Paese.

La caccia commerciale alle balene è vietata dal 1986 per decisione della Commissione Baleniera Internazionale (IWC). Per aggirare quest'ostacolo, il Giappone sostiene di portare avanti un'attività di "ricerca scientifica". Ormai, l'opportunità e la credibilità di questo programma di ricerca sono messe in discussione anche in Giappone, ma il Governo giapponese insiste e sta cercando di far riaprire la caccia.

"Sarebbe bello sapere che ne pensa l'Italia dell'ipotesi di riaprire la caccia" - aggiunge Giannì - "Due mesi fa abbiamo chiesto chiarimenti, ma non è arrivata nessuna risposta: temiamo che, per quieto vivere con il Giappone, l'Italia possa dare il suo assenso alla riapertura della caccia."

La prossima riunione dell'IWC si terrà dal 26 al 30 giugno a Santiago del Cile, ma già dal 6 all'8 marzo prossimo ci sarà a Londra una riunione ufficiale per decidere quale sarà il "Futuro dell'IWC": caccia baleniera o protezione delle balene?

Notes: Il sondaggio è disponibile all’indirizzo: http://www.greenpeace.org/nippon-poll-2008

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