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WTO. Greenpeace mostra il vero volto del libero scambio

Comunicato stampa - 14 dicembre, 2005
Tre imbarcazioni di Greenpeace si sono posizionate questa mattina di fronte al Centro Congressi di Hong Kong dove è in corso questa settimana il vertice del Wto. Gli attivisti hanno proiettato sull'edificio un grande slogan, "Stop Toxic trade", per chiedere ai delegati di fermare il commercio di prodotti elettronici contenenti sostanze tossiche.

Ogni anno centinaia di migliaia di vecchi computer e di cellulari finiscono nelle discariche o vengono bruciati nelle fonderie.

E' stata proiettata anche l'immagine di un bambino seduto su una pila di rifiuti elettronici, quest'ultima era visibile sull'edificio del centro culturale, nel porto di Hong Kong.I governi hanno iniziato le discussioni nell'ambito del negoziato NAMA sui prodotti industriali (No-Agricoltural Market Acces) e secondo Greenpeace la liberalizzazione del commercio aumenterà ancora il numero dei rifiuti elettronici che finiranno nei paesi in via di sviluppo."I delegati del Wto non possono ignorare gli operai dei paesi in via di sviluppo, mal remunerati, che rottamano i prodotti elettronici, spesso a mano e in condizioni ambientali spaventose" afferma Vittoria Polidori, responsabile inquinamento di Greenpeace.Greenpeace chiede ai delegati di interrompere i negoziati NAMA sui prodotti industriali (No-Agricoltural Market Acces) per la tutela delle foreste, degli oceani e dei paesi più poveri. Bisogna arrivare ad una valutazione dell'impatto sociale e ambientale del sistema commerciale mondiale. Serve un sistema che abbia come perno l'equità e la protezione dell'ambiente.

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