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Il legno illegale che distrugge l'Amazzonia

Perché non possiamo fidarci del legname amazzonico importato dal Brasile

Pubblicazione - 16 maggio, 2014
Due anni di indagini sull’industria del legname nell’Amazzonia brasiliana dimostrano come il legno che proviene dal taglio illegale che distrugge la foresta viene venduto in Europa, Israele e Stati Uniti. Con l’aiuto di casi studio sveliamo i molti modi con cui si riesce a frodare il sistema di controllo e far sembrare legale legname che in realtà non lo è.

In Brasile il sistema di controllo forestale viene aggirato facilmente: abbiamo documentato almeno cinque diversi modi per far diventare “legale” il legno tagliato illegalmente, pronto per essere venduto all’estero. La foresta primaria viene tagliata e degradata, aprendo la strada a ulteriori attività di sfruttamento come l’allevamento e l’agricoltura estensiva. Il taglio illegale è anche causa di conflitti sociali, caratterizzato da fenomeni di lavoro schiavile e da atti di violenza contro chi vi si oppone.

Scarica i documenti sulle indagini di Greenpeace:  

Allarme Amazzonia

Caso studio 1

Caso studio 2

Caso studio 3

Caso studio 4

Caso studio 5

5 modi di frodare il sistema

Le richieste di Greenpeace

Normativa dell'industria (ENG)

Mercato UE e EUTR (ENG)

Mercato USA e Lacey Act (ENG)

Mercato Israele (ENG)

Metodologia (ENG)

Glossario (ENG)

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