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La Comunità europea e la pesca con reti derivanti. Argomenti in favore di una totale messa al bando

Pubblicazione - 5 giugno, 1993
Questo rapporto, pubblicato da Greenpeace nel 1993 denuncia i rischi ambientali legati alla pesca d'altura con reti derivanti e i limiti del Regolamento CEE n. 345/92.

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Executive summary: Il Regolamento CEE n. 345/92 rappresenta una tappa decisiva nella storia della normativa di tutela degli ecosistemi marini: il numero 345 del 1992 é stato infatti il primo provvedimento tecnico adottato nell'ambito della CFP [ Common Fisheries Policy ] allo scopo di prevenire l'impatto negativo esercitato da un tipo di attrezzo di pesca su specie ittiche diverse da quelle commerciali.

Quando fu adottato questo regolamento, che proibiva l'uso delle reti derivanti lunghe più di 2,5 km, Greenpeace avvertì che, in assenza di un rigoroso programma di sorveglianza ed applicazione, le imbarcazioni dei Paesi della CEE avrebbero continuato ad usare reti più lunghe, sia nelle acque territoriali dei paesi membri, sia nelle acque CEE ed internazionali.

Ed infatti le operazioni illegali di pesca con reti derivanti - anche grazie alle imbarcazioni italiane - continuano ad essere diffusissime. Le delibere dell'ONU ed il Regolamento CEE vengono apertamente ignorate dai pescatori: solo un divieto totale dell'uso di reti derivanti in acque internazionali potrebbe porre fine a questi abusi e ai danni ambientali che ne conseguono.

Le reti derivanti sono un attrezzo di pesca non selettivo. Le catture accidentali sono moltissime e riguardano diverse specie [ tartarughe marine, uccelli, balene, delfini e squali ]. Molte di queste prede indesiderate vengono gettate fuori bordo, spesso già morte. Sembra ad esempio che i pescatori italiani, pescespada a parte, buttino via praticamente tutto. Tutti i dati disponibili mostrano che la pesca con reti derivanti è un metodo di pesca indiscriminata.

Una gestione della pesca realmente orientata alla conservazione del patrimonio ittico - così come disposto dalla nuova Politica Comune per la Pesca della CEE - deve impedire che l'ambiente marino venga danneggiato. Il primo passo urgente da compiere è di porre fine alla pesca con le reti derivanti.

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