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Veleni nascosti. Sostanze pericolose nella polvere domestica come un indicatore dell'esposizione chimica nelle nostre case.

Pubblicazione - 11 ottobre, 2003
Anche se la società è sempre più consapevole della presenza diffusa nell’ambiente di sostanze chimiche pericolose prodotte dall’uomo, poche persone sono a conoscenza del fatto che molti composti sono utilizzati come additivi nei beni di consumo che ogni giorno acquistiamo ed utilizziamo in casa. Dai tappeti ai giocattoli, dai televisori fino ai cosmetici ed ai profumi, queste sostanze invisibili, raramente indicate nelle etichette, si trovano ovunque.

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Executive summary:

Sono stati effettuati pochi studi sulle conseguenze di una esposizione totale e prolungata alle sostanze chimiche. Nelle indagini condotte in tal senso è stata rilevata una estesa contaminazione dell’ambiente domestico da parte di vari composti chimici di sintesi. Alcuni provengono da fonti esterne; altri derivano dall’uso intenzionale in casa di sostanze chimiche come gli insetticidi. Ma la maggioranza proviene dall’utilizzo di beni di consumo comunemente impiegati nell’ambiente domestico. Queste sostanze includono composti pericolosi, quali:

  • alchilfenoli, interferenti endocrini, presenti nei cosmetici ed in altri prodotti per la cura della persona;
  • ftalati, tossici per il sistema riproduttivo, impiegati principalmente per rendere morbido il PVC (vinile);
  • composti organostannici, immunotossici, utilizzati per stabilizzare il PVC o per eliminare gli acari della polvere;
  • composti bromurati, che imitano gli ormoni tiroidei, impiegati come ritardanti di fiamma;
  • paraffine clorurate, che possono rivelarsi cancerogene, utilizzate in materie plastiche, vernici e gomme.

Uno studio precedente sulla polvere domestica pubblicato da Greenpeace nel maggio 2003 aveva già evidenziato la presenza diffusa di ftalati, ritardanti di fiamma bromurati e composti organostannici, con particolare abbondanza di ftalato dietilesile (DEHP) e di due ritardanti di fiamma, il decabromodifeniletere (BDE-209) e l'esabromociclododecano (HBCD). E’ stata anche rilevata la presenza di nonilfenolo e paraffine clorurate a catena corta (SCCP), nonché di una vasta gamma di altre sostanze sintetiche, compreso pesticidi, solventi ed altri additivi chimici di uso comune nei beni di consumo.

Il presente studio è stato condotto per estendere le nostre precedenti ricerche ad un più ampio numero di campioni provenienti da diversi paesi europei.

I dati raccolti mostrano come l’esposizione alla polvere domestica possa costituire una fonte di contaminazione diretta per l’organismo umano. Ciò interessa in modo particolare i bambini: altri studi hanno infatti dimostrato che essi subiscono una maggiore esposizione ai contaminanti presenti nella polvere tramite inalazione, ingestione e contatto epidermico diretto.

Riconoscendo le dimensioni del problema, la mancanza di informazioni relative all’impatto chimico sulla salute umana e i pochi progressi sinora fatti nello sviluppo di misure protettive, la Commissione europea ha preparato nuove regolamentazioni per il controllo dei composti pericolosi. Lo scopo di queste nuove leggi è quello di fornire un più alto livello di protezione della salute umana e dell’ambiente. Tuttavia, è di vitale importanza che tale regolamentazione sia finalizzata e prevenga in maniera definitiva l’impiego di sostanze chimiche pericolose nei beni di consumo, tramite la loro sostituzione con alternative meno pericolose. Questo è l’unico modo per garantire la sicurezza chimica dei nostri ambienti domestici.

Num. pages: 86

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