Buone notizie dal Canada: accogliendo il dissenso delle popolazioni indigene e la pressione dei gruppi ambientalisti, la Corte d’Appello Federale canadese ha stabilito che il Governo di Trudeau non ha consultato le popolazioni indigene canadesi sul progetto di espansione dell’oleodotto Trans Mountain e non ha considerato gli impatti del traffico di petroliere e le conseguenze che avrebbero comportato.
Insomma, la Corte ha confermato che i diritti delle popolazioni indigene non sono sono stati rispettati, ribadendo che la consultazione con le comunità che sarebbero colpite da questi pericolosi progetti non è stata adeguata.
Questa decisione non è solo una grande vittoria per le popolazioni indigene del Canada, ma per tutti coloro che hanno a cuore il Pianeta.
Una decisione che rafforza un concetto molto chiaro: anche dal punto di vista finanziario l’ampliamento degli oleodotti che trasportano il petrolio estratto dalle sabbie bituminose è un passo molto rischioso. Le banche e gli istituti di credito che intendono finanziare le fonti fossili devono riconsiderare questo genere di investimenti che spesso incorrono in sentenze sfavorevoli, ritardi, costi molto alti per coprire i rischi di fuoriuscite di petrolio e generano crescente opposizione da parte dell’opinione pubblica.
Questo è un primo significativo ritardo per i progetti del governo Trudeau, che solo pochi mesi fa, a maggio, aveva deciso di ricomprare dalla compagnia Kinder Morgan per 4 miliardi e mezzo di dollari l’oleodotto Trans Mountain e i progetti di espansione ad esso collegati!
La Corte, rilevando che la consultazione con le Prime Nazioni è stata inadeguata, ha intimato al Governo di correggere i propri errori e riavviare le attività di consultazione.
L’ostinata volontà di Trudeau e del suo governo di supportare l’espansione dell’oleodotto Trans Mountain continua a indebolire il ruolo del Canada come leader nella difesa del clima ed è incompatibile con gli impegni assunti con l’Accordo di Parigi e con la Dichiarazione dei diritti dei popoli indigeni delle Nazioni Unite: accordi entrambi firmati dal governo canadese.
Continuiamo a batterci contro gli oleodotti del Canada e del Nord America: aggiungi il tuo nome!