L’Osservatorio delle associazioni ambientaliste ha inviato al Comitato Olimpico una lettera con le valutazioni critiche sulle proposte progettuali per Roma 2024
Nella primavera del 2015 Greenpeace, Italia Nostra, Legambiente, Lipu e WWF che avevano costituito un Osservatorio sulla progetto di candidatura di Roma per le Olimpiadi 2024, avevano presentato un documento di indirizzo sulla base del quale analizzare il progetto.
L’Osservatorio delle associazioni – indipendente dal Comune, dal Comitato Olimpico e dal CONI – partiva dalla coscienza del fatto che la storia del rapporto della città di Roma con i grandi eventi è in larga parte una storia infelice e fatta di scelte poco trasparenti e gestione senza adeguati controlli. Alcuni criteri di base per la valutazione del progetto – presentati al Comitato Olimpico nel luglio 2015 – comprendevano tra gli altri: Mobilità sostenibile e cura del ferro; Limitazione del consumo di suolo e rigenerazione urbana; Tutela del Fiume Tevere; Utilità delle opere anche dopo le Olimpiadi.
Lo scorso 28 giugno l’Osservatorio ha inviato al Comitato Olimpico una lettera con le valutazioni critiche sulle proposte progettuali: la localizzazione del bacino remiero tra la Roma-Fiumicino il Tevere e la Fiera di Roma viene criticata essendo quell’area ad alta criticità ambientale e che invece vadano perseguite altre localizzazioni; per ragioni simili vengono criticate le opere proposte tra Saxa Rubra nell’area ancora libera verso il Tevere e si chiede invece di riqualificare l’area limitrofa al centro RAI. Si condivide la scelta di Tor Vergata come sede del Villaggio Olimpico e il progetto portare in quell’area la linea della metropolitana.