Pace

In un mondo in cui la guerra, le disuguaglianze e i cambiamenti climatici sono una grave minaccia per l’umanità, è più urgente che mai impegnarsi per la pace, la giustizia sociale e la sostenibilità ambientale.

28 miliardi

Le spese militari previste in Italia nel 2024.

+132%

L’aumento della spesa italiana per le armi tra il 2013 e il 2023.

2.240 miliardi

Il record storico in dollari che la spesa militare globale ha raggiunto nel 2022.

LOTTIAMO PER UN MONDO GIUSTO, VERDE E PACIFICO

Fin dalla nostra nascita ci siamo impegnati per la pace e il disarmo. In un mondo sempre più dominato dai conflitti, ma anche dai cambiamenti climatici e dalle diseguaglianze sociali, lottiamo per fermare la corsa alle armi e per trasferire risorse pubbliche dal settore militare alle priorità sociali e ambientali. La nostra richiesta di investire esclusivamente sulle fonti rinnovabili non è solo a tutela dell’ambiente, ma anche della pace, perché dietro a molti conflitti si nasconde la competizione per il gas e il petrolio.

"Peace - Not Oil” Protest in Bremen. © Axel Heimken / Greenpeace
Vigil in Bonn for Peace in Ukraine. © Insa Hagemann / Greenpeace

Diciamo no all’aumento delle spese militari, alle armi nucleari e alla militarizzazione delle fonti fossili. Pensiamo che la priorità sia proteggere le persone dalle vere minacce, come la crisi climatica, la povertà e le epidemie. Come ribadito anche dalle Nazioni Unite, pensiamo che la sicurezza delle persone si garantisca con il rispetto dei diritti civili, politici, sociali e ambientali, non con le armi, e che la pace si costruisca con accordi diplomatici, processi di disarmo e con l’addio alle fonti fossili.

COSTRUIRE UN MONDO DI PACE: LA NOSTRA VISIONE

Più armi non significa sicurezza

Convivenza pacifica e sicurezza non possono esistere in un mondo dominato dai conflitti. La guerra in Ucraina ha accelerato la corsa al riarmo in tutta Europa, in netto contrasto con i principi di pace, diritti umani e democrazia su cui si fonda l’Unione Europea stessa. Ma la vera sicurezza non è quella generata dalle armi: è quella garantita dalla tutela dei diritti, dalla difesa dell’ambiente dai cambiamenti climatici, dalla gestione responsabile delle risorse, dalla giustizia sociale. Una “sicurezza umana” – in accordo con il termine coniato dalle Nazioni Unite – che metta al centro i bisogni delle persone e che adotti misure adeguate per rispondere alla povertà, alla fame e ai disastri ambientali.

Gas, petrolio, carbone: energie di morte

Molte guerre sono state combattute per i combustibili fossili e ancora oggi gas e petrolio rappresentano motivo di tensione internazionale. Non è una sorpresa, perché molti Paesi hanno basato il proprio modello economico e le proprie prospettive di sviluppo proprio sui combustibili fossili.

Una soluzione però esiste. La transizione verso fonti di energia rinnovabile renderebbe i Paesi liberi da gas, petrolio e carbone, e questo gioverebbe non solo al pianeta: aprirebbe la strada verso un mondo più pacifico. Ma per avviare questa rivoluzione energetica i governi devono essere sostenuti dalle popolazioni. Ed è qui che tu puoi agire insieme a noi.

Non c’è pace senza diritti civili, politici e sociali

La pace è molto più che semplice assenza di guerra. Un mondo davvero pacifico si costruisce sulla cooperazione, sulla comunità e sulla democrazia, ma dobbiamo lavorare insieme per costruirlo. Tutti hanno il diritto di vivere in un mondo libero da disuguaglianze e oppressione, a prescindere dall’orientamento sessuale, dal colore della pelle, dal genere e dalla nazionalità. Questo è e sarà sempre il nostro impegno per un mondo più equo, giusto e inclusivo.

STOP fondi per armi e guerre!

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Projection for Final Shutdown at Emsland NPP. © Lars Berg / Greenpeace
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