“Il testo del decreto legge sulle foreste che si vorrebbe approvare in Consiglio dei Ministri preoccupa perché impone una visione delle foreste come mero serbatoio da cui attingere legname e disconosce il ruolo importante che esse svolgono a livello ecologico” commenta Martina Borghi, campagna foreste di Greenpeace Italia.
Greenpeace valuta positivamente alcuni aspetti del testo, come l’armonizzazione di una normativa che è materia concorrente tra Stato e Regioni e che vede nel Paese una gran quantità di definizioni di “bosco”. Non è tuttavia accettabile che si tacciano i benefici naturalistici e ambientali dei boschi facendone oggetto soprattutto di una gestione economica. Inoltre, preoccupa l’introduzione del termine “trasformazione” per indicare l’eliminazione del bosco e che tale trasformazione possa essere compensata con altre opere e servizi (come un rimboschimento qualsiasi, anche in luoghi fisicamente distanti), o addirittura con una strada forestale oppure con un’oblazione alla Regione.
“Approvare frettolosamente una legge così importante per le nostre foreste e per migliaia di specie animali e vegetali è un atto irresponsabile. Chiediamo al Governo Gentiloni di fare un passo indietro” conclude Borghi.