Mentre la Global Sumud Flotilla si avvicina alla “zona gialla” illegalmente imposta da Israele, che delimita l’assedio marittimo di Gaza, Greenpeace ribadisce il suo appello alla comunità internazionale affinché garantisca la sicurezza e il successo della pacifica missione di aiuto alla popolazione.

I governi non hanno avuto l’umanità, il coraggio o la convinzione necessari per rispettare i propri obblighi internazionali e prevenire il genocidio, i crimini di guerra e i crimini contro l’umanità a Gaza.

Di fronte al coraggioso viaggio della Flotilla per rompere il blocco illegale di Israele, i leader mondiali devono ora farsi avanti e adempiere al loro obbligo di difendere il diritto dei propri cittadini a una navigazione sicura. Devono garantire loro il diritto a rompere l’assedio e a fornire medicine e cibo vitali.

La Global Sumud Flotilla è un’ancora di salvezza e un simbolo di speranza in azione. Deve essere protetta.

Per quasi due anni, il blocco totale degli aiuti via terra e via mare imposto da Israele ha intrappolato i palestinesi in condizioni che l’ONU ha descritto come catastrofiche, fino a causare una carestia.

È tempo di porre fine alla complicità della comunità internazionale nel genocidio di Gaza. Le persone stanno intervenendo laddove i governi si sono voltati dall’altra parte. Tutti gli occhi devono ora essere puntati su Gaza. Non dobbiamo distogliere lo sguardo dalle sofferenze di Gaza.

Greenpeace chiede:

  • Un cessate il fuoco immediato, incondizionato e permanente per porre fine all’attacco contro i civili e l’ambiente.
  • Il rilascio di tutti gli ostaggi da parte di Hamas.
  • Il rilascio da parte di Israele di tutti i palestinesi detenuti illegalmente.
  • L’imposizione di sanzioni mirate verso Israele e di un embargo totale sulle armi, imposto dalla comunità internazionale.
  • La distribuzione senza ostacoli degli aiuti da parte delle Nazioni Unite e di altre organizzazioni umanitarie.
  • La fine dell’occupazione illegale della Palestina.