Gli allevamenti ittici stanno distruggendo i nostri mari e le nostre coste. Sono vere e proprie fabbriche sottomarine che danneggiano la biodiversità marina, inquinano i fondali e condannano i pesci ad atroci sofferenze. Questi mega-allevamenti stanno portando interi ecosistemi marini al collasso: è arrivato il momento di fermarli!

Pesci imprigionati in un'enorme rete sottomarina in un allevamento ittico di Roquetas de Mar, ad Almeria, in Spagna.

Soldi pubblici finanziano queste fabbriche sottomarine

Sembra incredibile, ma l’Europa ha stanziato per l’Italia mezzo miliardo di Euro per la pesca e un’acquacoltura sostenibile attraverso il fondo FEAMPA (Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e l’Acquacoltura). Il motivo? L’acquacoltura viene ritenuta meno impattante rispetto alla pesca tradizionale. Ma la verità è che questi presunti criteri di sostenibilità sono vaghi, se non del tutto assenti. Intanto, però, enormi flussi di denaro incentivano questa pratica che inquina i nostri mari, causa sofferenze atroci ai pesci e mette a rischio la nostra salute.

Cosa vogliamo ottenere

Chiediamo che il governo promuova un modello di produzione e consumo sostenibile. Bisogna riconoscere e affrontare l’intero spettro degli impatti ambientali causati dagli allevamenti ittici: le pratiche di acquacoltura devono essere impostate in modo da garantire la protezione degli ecosistemi costieri, degli habitat locali e del benessere dei pesci. Serve maggiore sostegno alla pesca artigianale, ma soprattutto serve promuovere una giusta transizione verso una dieta con meno pesce e più proteine vegetali. Ridurre il consumo di pesce è possibile. E gioverà ai nostri mari e alla nostra salute.