Se non si fermano questi progetti arriveremo ad emettere una quantità di gas serra superiore a quella prodotta oggi annualmente dagli Stati Uniti.

Il rapporto “Point of no return” illustra i pericoli che vengono dai maggiori progetti di sfruttamento delle fonti fossili a livello globale.

Dall’enorme espansione delle estrazioni di carbone in Australia, Cina, Stati Uniti e Indonesia alle nuove frontiere del petrolio nell’Artico, in Brasile, in Canada con le sfruttamento delle tar sands, fino ai nuovi progetti di sfruttamento del gas nel Mar Caspio e negli Stati Uniti: 14 progetti che se realizzati equivarrebbero quasi certamente alla nostra sconfitta nella sfida ai cambiamenti climatici.

Le analisi dell’istituto Ecofys condotte per Greenpeace mostrano come la realizzazione di questi progetti porterebbe, nel 2020, a un aumento annuale di emissioni di CO2 di 6.34 miliardi di tonnellate.

Leggi il rapporto “Point if no return”