Oltre due metri di lunghezza, 700 chili di peso, veloce e scattante come un cavallo, il tonno è uno dei re del mare. Come noi è a sangue caldo e la capacità di regolare la temperatura del suo corpo gli permette di migrare attraverso gli oceani, nuotando migliaia di chilometri ogni anno e sopravvivendo in condizioni ambientali molto diverse. Il tonno, però, non riuscirà a sopravvivere alla pesca industrializzata che sta minacciando gravemente il suo regno.
Le popolazioni di tonno nell’Atlantico e nel Mediterraneo dovrebbero essere gestite da un’organizzazione internazionale, la Commissione Internazionale per la Conservazione del Tonno Atlantico (Iccat) cui aderiscono 41 Paesi, compresa l’Italia, più l’Ue. Secondo gli scienziati, i livelli attuali di pesca non sono sostenibili nel lungo termine, ma a dispetto di questi avvertimenti l’Iccat non è riuscita ad intervenire per salvare il tonno rosso.
Il 2006 è un anno vitale per il recupero o il collasso della popolazione dei tonni nel Mediterraneo: è giunto il momento che l’Iccat adotti misure forti per proteggere questa risorsa. Oltre a diminuire la pesca, è necessario prendere con urgenza una serie di misure di tutela adeguate.
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