Il dolore per le vittime dell’alluvione in Emilia-Romagna – per i morti, le sofferenze e i danni materiali e morali alla vita quotidiana di decine di migliaia di persone – si appesantisce per la rabbia di un evento ampiamente annunciato. Non si tratta solo dell’allerta meteo (che c’è stata e anche tempestiva), ma del fatto che nel corso dell’ultimo mezzo secolo fenomeni climatici sempre più estremi come questi sono stati previsti, descritti, scientificamente dimostrati. E ignorati. 

Come ha detto Mauro Rossi, ricercatore CNR-IRPI: «Esiste un collegamento tra quanto sta accadendo in queste ore in Emilia-Romagna e le conseguenze del cambiamento climatico». E la nostra responsabilità è duplice: abbiamo giocato col clima e straziato in nostri territori con cemento e interventi invasivi. Purtroppo, eventi estremi come quello in corso rischiano di diventare la normalità se non affrontiamo con urgenza le cause della crisi climatica

Non siamo di fronte a semplici episodi di maltempo, ma a vere e proprie tragedie alimentate dal riscaldamento del Pianeta. E ci sono dei responsabili. Continuare a estrarre e bruciare gas e petrolio è un crimine che aggraverà sempre di più l’emergenza climatica, con la perdita di vite umane, la distruzione ambientale, e gravi impatti economici e sociali. Per questo dobbiamo subito mettere fine all’era dei combustibili fossili.

Come spiega bene Antonello Pasini, fisico del clima del CNR in un suo blog, «oggi il riscaldamento globale di origine antropica ha fatto mutare non solo le temperature medie, ma anche la circolazione [atmosferica, ndr] nel nostro Mediterraneo». Risultato: fenomeni più intensi e più localizzati, inattesi “cicloni mediterranei” e un tragico conteggio di vittime e danni.

A cos’altro dobbiamo assistere per cambiare strada? La politica sarà in grado di svincolarsi dagli enormi interessi dei padroni delle fonti fossili come ENI, che nei prossimi anni intende mettere in atto un piano – a nostro parere criminale – per aumentare le estrazioni di gas e petrolio, mettendosi finalmente dalla parte dei cittadini? Proprio in Emilia-Romagna, a Ravenna, sta per arrivare una nave rigassificatore e si prospetta, tra qualche anno, l’arrivo di una seconda. I nostri rappresentanti politici hanno chiaro il ruolo del metano nell’alimentare i cambiamenti climatici? Dopo l’inferno climatico che si è scatenato in Emilia Romagna, continueranno a bersi la bufala del gas fossile “amico del clima” mentre corriamo verso il baratro?