La prestigiosa rivista Nature ha pubblicato uno studio dell’istituto ETH Zürich che dimostra come le sole emissioni delle principali aziende inquinanti (settore fossile e cemento) siano state sufficienti a causare molte delle ondate di calore verificatesi da inizio secolo. Una ricerca importante, che segna un passo in avanti nella scienza dell’attribuzione.

Il ruolo delle aziende inquinanti nel riscaldamento globale
Lo studio ha stimato il contributo delle 180 aziende inquinanti più grandi al mondo alle ondate di calore registrate da inizio secolo. Per farlo, ha confrontato lo scenario climatico costruito sui dati storici con uno in cui le emissioni di queste aziende sono escluse. Tali emissioni sono state calcolate a partire dai livelli di produzione delle aziende e dai fattori di emissione associati.
La ricerca, a cui la rivista ha dedicato la copertina dell’ultimo numero, ha dimostrato così che 213 ondate di calore che hanno colpito decine di Paesi dal 2000 al 2023 (fonte: dataset EM-DAT) sono state rese più probabili e intense dalle emissioni delle principali aziende produttrici di combustibili fossili e di cemento. Lo studio arriva a concludere che senza il contributo di queste aziende, un quarto di queste ondate di calore sarebbe stato virtualmente impossibile.
Tra le aziende analizzate c’è anche l’italiana ENI
Fra le aziende prese in considerazione dallo studio di ETH Zürich c’è anche il colosso italiano del gas e del petrolio ENI: lo studio calcola che le sole emissioni attribuibili all’azienda sarebbero state sufficienti a rendere possibili 50 delle 213 ondate di calore analizzate. Risultati simili si riscontrano per la maggior parte delle aziende inquinanti considerate nello studio.

Per la prima volta, si riconoscono i responsabili di specifici disastri climatici
La ricerca è un importante passo in avanti della scienza dell’attribuzione, che si occupa di mettere in relazione la produzione di combustibili fossili con gli impatti del cambiamento climatico. Da tempo, infatti, sappiamo con certezza che l’intensificazione delle ondate di calore è una conseguenza della crisi climatica di origine antropica, ma questo studio collega per la prima volta specifici eventi estremi alle aziende che li hanno resi possibili.
Ora possiamo affermare che molte delle ondate di calore verificatesi da inizio secolo non sarebbero state possibili senza l’enorme contributo in termini di emissioni delle principali aziende petrolifere, che pertanto devono essere le prime a pagare il costo economico della crisi climatica che stanno causando, anziché farlo ricadere sul resto della società.
Chi inquina, deve pagare!
A fronte di dati così evidenti, chiediamo che le aziende dei combustibili fossili vengano costrette a pagare per i disastri climatici che stanno contribuendo a provocare mediante l’introduzione di meccanismi specifici come multe o forme di tassazione promosse dai governi. Al governo italiano e all’Unione europea chiediamo anche di vietare tutti i nuovi progetti di combustibili fossili per proteggere il clima e le persone dagli impatti della crisi climatica.
Aiutaci a fermare l’espansione dell’industria fossile!