Nel 2015, con l’accordo di Parigi, 196 Stati si sono impegnati a ridurre le emissioni di CO2 e compiere ogni sforzo per contenere l’aumento della temperatura globale entro 1,5°C.
Gli Usa, con il Presidente Trump, sono l’unico Paese ad aver deciso di fare marcia indietro per favorire aziende petrolifere e del carbone, proprio mentre altri Paesi investono su energie pulite e rinnovabili.
Uscendo dall’Accordo di Parigi, gli Stati Uniti stanno perdendo la leadership globale sul tema dei cambiamenti climatici, e con essa anche tutti i benefici economici e lavorativi legati alla transizione energetica verso le energie rinnovabili.
“Uscire dagli accordi di Parigi marginalizzerà gli Stati Uniti. È una decisione moralmente deplorevole, di cui Trump si pentirà. Agire in difesa del clima non è tema di un dibattito politico, ma un imperativo per salvaguardare il Pianeta e chi lo abita” ha detto dichiara Jennifer Morgan, direttore esecutivo di Greenpeace International.
Stiamo assistendo ad un cambiamento di portata storica, con Europa, Cina e ed altri Paesi che stanno guidando la rivoluzione energetica, e sempre più lo faranno.
Quasi 200 Paesi si sono impegnati due anni fa a Parigi in difesa del clima, e solamente uno ha deciso di tirarsi indietro: è evidente quanto Trump sia lontano dal resto del mondo. Mentre la Cina cancella le centrali a carbone, Trump cancella le azioni in difesa del clima: stanno cambiando gli equilibri del mondo.
La rivoluzione energetica è destinata a continuare, con i leader del resto del mondo, migliaia di aziende e i cittadini che compiono grandi passi avanti.