Da metà 2024 la cosiddetta “flotta fantasma” russa, costituita dalle navi usate da Mosca per aggirare l’embargo europeo sul petrolio imposto dopo l’invasione dell’Ucraina, opera al largo della Sicilia, di fronte il porto di Augusta, a poche centinaia di metri dalle acque territoriali italiane. È quanto emerge da un’inchiesta di Greenpeace Italia con la trasmissione Report di Rai3, che denuncia le complicità italiane in operazioni illecite che, oltre a finanziare la macchina da guerra di Putin, costituiscono un grave rischio per l’ambiente.

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