
Condividiamo la testimonianza di Yuliya e Francesca, volontarie di Greenpeace Italia che hanno partecipato al nostro tour per monitorare la contaminazione da PFAS nelle acque potabili italiane.
La spedizione “Acque senza veleni” ci ha portato da sud a nord e da est a ovest della nostra penisola, tra paesaggi incontaminati fatti di orizzonti mozzafiato, mare blu, boschi a perdita d’occhio, grandi città e piccoli borghi incastonati tra le montagne e vallate in cui cercavamo le fontanelle per riempire i nostri preziosi flaconi, custoditi per l’intera spedizione con tutta la cura possibile data l’importanza delle analisi che sarebbero seguite. A tratti è stato anche desolante vedere il risultato dell’incuria umana lungo il nostro tragitto, oltre che il devastante impatto sulla natura (e quindi su di noi) di alcuni distretti industriali lungo le coste italiane.

Avventure e disavventure sono state all’ordine del giorno: corse contro il tempo per riuscire a coprire tutte le tappe in programma, la ricerca delle fontanelle pubbliche che spesso giocavano a nascondino con noi, strade improbabili da praticare, pranzi fugaci e canzoni cantate a squarciagola, sempre con il sorriso sui volti. Il viaggio ci ha portato a confrontarci con molte persone: da chi manifestava curiosità vedendoci campionare le acque del proprio comune, ai comitati locali già attivi sul territorio, ai gruppi di volontari e volontarie di Greenpeace che trasmettono la forza e la bellezza di questa grande associazione in ogni luogo del Paese.
Una tappa in particolare ci ha riservato una splendida sorpresa: riceviamo una mail da una coppia di sostenitori storici che si offre di ospitarci per la tappa nella loro zona. È così che abbiamo conosciuto Antonio e Marie, due splendide persone dai valori semplici e autentici che si impegnano nel quotidiano a vivere nel modo più bello che conosciamo: dedicandosi all’autoproduzione di ciò che la terra offre loro, affiancati dai loro animali e immersi nella natura. L’intesa è stata reciproca fin dal primo momento e la serata è stata accompagnata da racconti di vita fatti di lotta e resistenza pacifica.

Siamo onorate di aver preso parte a questa lunga spedizione e di aver contribuito all’enorme lavoro di ricerca scientifica che Greenpeace Italia sta portando avanti nell’interesse della salute di tutti e tutte, colmando i vuoti di autorità e istituzioni.
Questa magica esperienza ci ha dato un’ulteriore conferma che non importa quale ruolo si ha all’interno di Greenpeace, ciò che conta davvero è l’unione e la collaborazione che si creano quando si è guidati dagli stessi valori e dagli stessi ideali, che ci rendono veramente una grande e meravigliosa famiglia.