Da nord a sud, l’Italia è stata colpita in queste ore da fenomeni climatici estremi. A Venezia ci sono state due vittime, San Marco allagata e danneggiata, gondole e vaporetti sottosopra, e l’acqua alta ha superato i 180 cm. C’è sempre stata? Sì, ma la verità è che la frequenza e la violenza di episodi come questo hanno una portata che non ha nulla di normale: la basilica di San Marco si è allagata 5 volte nella storia, e 3 di queste si sono verificate negli ultimi 20 anni. Questi sono cambiamenti climatici, non maltempo. 

L’Italia, come il resto del mondo dopotutto, è vittima di eventi climatici estremi che alcuni si ostinano ancora a definire maltempo, ma che noi sappiamo essere conseguenza diretta dei cambiamenti climatici in corso. Si tratta semplicemente di riconoscere quel che abbiamo davanti agli occhi e di avere il coraggio di chiamare le cose col proprio nome, senza cullarsi nell’illusione, ormai del tutto anacronistica, del negazionismo climatico.

Le persone e le città colpite da questi eventi hanno bisogno di aiuto: chiediamo pertanto al nostro governo di fornire supporto immediato alle persone e soprattutto di cercare di agire direttamente sulle cause dei cambiamenti climatici, a partire proprio da un rapido cambiamento dei piani energetici nazionali che purtroppo prevedono un massiccio utilizzo del gas ancora per i prossimi decenni.

Il gas non è la soluzione, come vorrebbero farci credere il governo e le aziende di settore, ma parte del problema: se coloro che hanno il potere di invertire la rotta continueranno a rilasciare inutili dichiarazioni invece di mettere in campo azioni concrete, allora saranno ritenuti direttamente responsabili dell’intensificarsi, in violenza e frequenza, degli eventi climatici estremi che si stanno verificando e che continueranno ad abbattersi sul nostro Paese e sul resto del Pianeta.