Di diesel si muore. Ecco perché stamattina abbiamo aperto, sospesi dalla Tangenziale Est di Roma, un enorme striscione con la scritta “Respirare è un diritto – #StopDiesel” e l’immagine di due polmoni pieni di fumo, per protestare contro l’inerzia dei sindaci, dai quali attendiamo presto provvedimenti efficaci e non emergenziali contro l’inquinamento atmosferico.

Nel frattempo i nostri attivisti hanno anche distribuito volantini agli automobilisti e ai passanti per spiegare le ragioni dell’attività.

La nostra protesta arriva a distanza di pochi giorni dalla pubblicazione del nostro monitoraggio dell’aria davanti a 10 scuole di Roma. All’ingresso di ciascun istituto i valori medi di concentrazione del biossido di azoto (NO2), sono risultati superiori al limite individuato dall’OMS come soglia di qualità per la protezione della salute umana (40 μg/m3), con picchi di concentrazione quasi tripli rispetto a quel limite (link rapporto). A Roma oltre tre quarti della concentrazione di questo inquinante è dovuta ai veicoli diesel. Un recente rapporto dell’Agenzia Europea per l’Ambiente stima in oltre 17mila i casi di morte prematura annua causati in Italia dalle alte concentrazioni di NO2: il nostro Paese è il peggiore in Europa, con un’incidenza sanitaria quasi doppia rispetto alla media UE.

Per questo stiamo chiedendo ai sindaci delle quattro città più colpite dai fumi dei diesel – Milano, Torino, Palermo e Roma – di impegnarsi per limitare progressivamente la circolazione nei loro centri urbani di questi veicoli altamente inquinanti, fino a prevederne, entro la fine del loro mandato, lo stop definitivo. Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, è stato il primo ad accettare il confronto, invitandoci a un incontro il prossimo 21 novembre.

Cosa aspetta l’amministrazione capitolina?

AIUTACI anche tu, clean air now!