Prima di lasciare la costa marchigiana, prima tappa della spedizione di ricerca scientifica “Difendiamo il Mare” di Greenpeace, l’associazione ambientalista ha richiamato l’attenzione sulla necessità di istituire l’Area Marina Protetta “Costa del Monte Conero”. Da una barca a vela gli attivisti di Greenpeace e i comitati locali hanno esposto davanti alla costa del Passetto uno striscione con scritto “Conero: subito area marina protetta”, mentre altri attivisti in acqua davanti al Trave e agli scogli delle Due Sorelle mostravano il messaggio “Difendiamo il mare”.

Nei giorni scorsi Greenpeace si è unita agli studenti del laboratorio di zoologia del DiSVA dell’Università Politecnica delle Marche che si sono immersi per studiare i fondali dell’area. Da anni l’Università monitora le specie marine presenti, che oltre agli impatti della pesca industriale distruttiva (come la pesca alle vongole con le turbosoffianti), agli eccessivi ancoraggi e agli scarichi delle barche, oggi devono affrontare anche la minaccia dei cambiamenti climatici.

“I monitoraggi effettuati negli ultimi trent’anni mostrano un mare che sta cambiando velocemente e una grave perdita di biodiversità”, spiega il professor Carlo Cerrano del DiSVA dell’Università Politecnica delle Marche. “In Adriatico le temperature stanno aumentando di circa 0,5°C ogni dieci anni e il trend è in aumento. Come conseguenza diversi organismi, come spugne e coralli, stanno modificando i loro cicli riproduttivi, ma le specie che non riescono ad adattarsi sono destinate a scomparire. I cambiamenti climatici amplificano la crisi dei nostri mari. Oggi, per invertire la rotta, la tutela della biodiversità è l’arma più efficace”.

Il Promontorio del Conero è l’unica area con fondali rocciosi della costa nord-occidentale dell’Adriatico, dove numerosi organismi trovano l’ambiente ideale per insediarsi e riprodursi. Questo sito di riproduzione è molto distante dalle altre aree simili (come il Gargano o le coste della Croazia) e per questo costituisce una preziosa e fragile “area di sosta” durante gli spostamenti di pesci, cetacei e tartarughe marine. Purtroppo, questo tratto di mare è oggetto di un eccessivo sfruttamento. Dai datteri (che qui si chiamano anche ballari) alle nacchere di mare Pinna nobilis e Atrina fragilis, grandi bivalvi in forte diminuzione, sono molte le specie da proteggere lungo tutto il tratto di costa del Monte Conero.

“Il mare della costa del Conero è una risorsa di inestimabile valore che rischia di essere distrutta se non si interviene subito. Proteggerlo vuol dire non solo tutelare la sua biodiversità e i servizi ecosistemici che garantisce, ma dare un’opportunità di sviluppo al territorio. Solo mantenendo i nostri mari in salute possiamo garantire un futuro all’economia che da essi dipende”, dichiara Giorgia Monti, responsabile Campagna Mare di Greenpeace Italia, che lunedì scorso ha partecipato alla tavola rotonda “Perché è necessario un referendum per realizzare l’Area marina protetta Costa del Monte Conero”.

La proposta dell’area marina protetta risale a trent’anni fa, ma nonostante si siano susseguiti finanziamenti, studi, zonazioni e promesse elettorali, finora è mancata la volontà politica di istituirla. Per questo lo scorso 17 maggio i comitati locali avevano depositato al Comune di Ancona la richiesta per l’ammissibilità di un referendum popolare: se la politica fallisce è bene che siano i cittadini a decidere le sorti del loro mare.

“Sono passate più di cinque settimane dalla nostra proposta di referendum e stiamo ancora aspettando una risposta dal Comune di Ancona, che avrebbe dovuto pronunciarsi sulla sua ammissibilità entro due settimane. Mentre l’amministrazione allunga i tempi, noi continuiamo con la nostra campagna informativa perché non c’è peggior nemico della disinformazione. Intanto in questi giorni le vongolare, prima dell’alba, sono nuovamente tornate indisturbate sotto costa violando i regolamenti in vigore e continuando a fare sfaceli nel mare del Conero”, dichiara Roberto Picciafuoco, presidente del Comitato promotore del referendum per la realizzazione dell’Area Marina Protetta “Costa del Monte Conero”.