L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) apre la strada per il rinnovo del controverso erbicida glifosato: una decisione che mette a rischio la salute delle persone e ha impatti sull’ambiente, denuncia Greenpeace. Secondo l’EFSA, che oggi ha reso note le conclusioni sulla valutazione del rischio condotta sul glifosato, l’impatto dell’erbicida «non desta preoccupazioni critiche» per salute e ambiente. Si tratta di un parere in linea con quello già espresso dall’EFSA nel 2015 e che aveva portato alla prima ri-autorizzazione del glifosato, nonostante l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) lo avesse classificato come «probabilmente cancerogeno per gli esseri umani».
Greenpeace ritiene controverso il parere dell’EFSA e chiede alla Commissione europea e ai governi nazionali di respingere un ulteriore rinnovo del glifosato sul mercato comunitario.
«Il parere odierno dell’EFSA è l’ennesima beffa nei confronti dei cittadini europei, che già nel 2017 avevano chiesto ai decisori politici di vietare il glifosato, e nei confronti del Parlamento europeo, che aveva chiesto di eliminare l’uso del glifosato entro dicembre 2022», dichiara Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura di Greenpeace Italia. «È vitale che l’Italia e gli altri Paesi membri votino contro il rinnovo dell’autorizzazione al glifosato, per dare priorità alla tutela delle persone e dell’ambiente, e non al fatturato dell’industria dei pesticidi».
La storia del glifosato è legata a una lunga serie di scandali. Fra il 2012 e il 2015 diverse autorità pubbliche hanno plagiato le valutazioni della multinazionale di biotecnologie agrarie Monsanto sulla letteratura esistente relativa agli impatti del glifosato sulla salute e le hanno presentate come proprie conclusioni. Nel 2017, i “Monsanto papers” statunitensi hanno mostrato che la Monsanto (ora Bayer) ha interferito su studi per promuovere la sicurezza del glifosato e attaccare lo IARC. Più recentemente, nel 2020, due ricercatori dell’Istituto di Ricerca sul Cancro dell’Università di Medicina di Vienna hanno valutato la qualità degli studi sulla genotossicità del glifosato presentati alle autorità dell’UE per l’attuale procedura di rinnovo e hanno concluso che era in gran parte «non affidabile” o solo “parzialmente affidabile».
Dopo la classificazione dello IARC del 2015, nuove ricerche indipendenti hanno fatto maggiore chiarezza sugli effetti negativi del glifosato sulla salute, dimostrando inoltre che il glifosato può essere tossico per le api.
Il glifosato è un principio attivo degli erbicidi ad ampio spettro. Attualmente è approvato nell’UE fino al 15 dicembre 2023, poiché è stata concessa una proroga di un anno per dare all’EFSA il tempo di finalizzare il proprio parere. Sulla base della valutazione dell’EFSA, la Commissione europea presenterà una proposta che dovrà essere discussa e votata dagli Stati membri in seno al Comitato UE per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi (SCoPAFF).