I voli dei jet privati in Europa aumentano a dismisura durante il periodo delle vacanze, alimentando un turismo insostenibile da un punto di vista ambientale e sociale. È quanto emerge da un nuovo studio commissionato da Greenpeace Europa centro-orientale (CEE) e realizzato da T3 Transportation Think Tank, che ha calcolato un totale di oltre 117 mila voli verso 45 destinazioni di lusso nel corso del 2023 (ultimi dati disponibili), responsabili di più di 520 mila tonnellate di CO₂, pari a quelle emesse in media da più di 250 mila auto a benzina o diesel in un intero anno.
Durante la stagione estiva 2023, i voli dei jet privati sono più che raddoppiati rispetto alla bassa stagione, mentre nel mese di luglio sono aumentati del 250% rispetto a gennaio dello stesso anno, confermando che moltissimi di questi spostamenti estremamente inquinanti sono effettuati per viaggi di piacere e non di affari. Inoltre più di un terzo dei voli analizzati è costituito da tratte a corto raggio (entro i 500 km) e quasi il 12% ha percorso distanze addirittura inferiori ai 250 km, una distanza facilmente percorribile in treno o in auto. Più del 93% dei voli sono avvenuti all’interno dell’Europa e le tre destinazioni principali sono state Nizza, Ginevra e Palma di Maiorca.
Il quadro si rivela critico anche per l’Italia, al terzo posto in Europa dopo Francia e Spagna per numero di jet privati atterrati negli aeroporti delle destinazioni turistiche esaminate, con più di 17 mila voli privati (circa il 15% del totale). Questi voli hanno prodotto emissioni di CO₂ pari a quelle causate in un anno da 50 mila auto a motore endotermico. Roma Ciampino è stato l’aeroporto italiano dove è atterrato il maggior numero di jet privati (6.299 nel 2023), al sesto posto in Europa.
«Mentre le persone affrontano gli impatti devastanti della crisi climatica, come alluvioni, siccità, ondate di calore e incendi, i super ricchi continuano a salire a bordo dei loro jet privati ultra-inquinanti con il pretesto dei viaggi d’affari, ma in realtà spesso si tratta di viaggi di piacere nelle mete di vacanza più lussuose d’Europa», dichiara Federico Spadini di Greenpeace Italia. «Questi voli privati sono un lusso che non possiamo più permetterci, non solo per i loro impatti climatici e ambientali, ma anche perché inaspriscono le disuguaglianze, lasciando che sia la maggioranza delle persone a pagare per le gravi conseguenze causate dai privilegi di pochi».
Per questo motivo Greenpeace chiede il divieto dei jet privati, la forma di trasporto più inquinante e iniqua che esista, e al tempo stesso l’introduzione di meccanismi redistributivi in Europa – come una tassa sulla ricchezza per i miliardari -, che non solo contribuiscano alla giustizia climatica, ma che possano anche aiutare a finanziare una mobilità più economica, sostenibile e accessibile per tutte le persone.
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