In relazione allo studio dell’Imperial College London e della London School of Hygiene & Tropical Medicine, che analizza come il cambiamento climatico di origine antropica abbia intensificato la recente ondata di calore e aumentato il numero di decessi per calore in 12 città europee (fra cui Milano, la più colpita, e Roma), Federico Spadini della campagna clima di Greenpeace Italia dichiara:
«Le temperature record di questo inizio estate stanno rendendo le nostre vite un vero e proprio inferno climatico, con morti premature triplicate, complicazioni di salute e impossibilità a svolgere le attività di tutti i giorni. E questa situazione è la diretta conseguenza della nostra dipendenza dai combustibili fossili, come ci dimostra lo studio appena uscito».
Greenpeace Italia ricorda che continuare a estrarre e a bruciare petrolio, gas e carbone ha reso, e renderà, gli eventi climatici estremi come ondate di calore, alluvioni e siccità sempre più intensi e frequenti, con un costo altissimo in termini di vite umane, perdita di biodiversità e impatti socio-economici.
«Per mettere fine a questa crisi, i governi devono abbandonare l’utilizzo dei combustibili fossili e imboccare davvero la strada della transizione alle fonti rinnovabili, e le grandi aziende del settore fossile devono iniziare a pagare per i danni che stanno causando con le loro emissioni fuori controllo», conclude Spadini.
L’organizzazione ambientalista ha lanciato una petizione per chiedere al governo italiano e ai governi europei di abbandonare i combustibili fossili, bloccando gli investimenti e vietando i nuovi progetti fossili, in modo da liberare risorse per una reale transizione energetica.