Gli oceani sono un enorme “magazzino” per il calore in accesso generato dai gas serra. L’aumento delle temperature del mare non solo provoca gravi impatti sulla biodiversità marina e contribuisce all’innalzamento del livello del mare, ma ha conseguenze su quanto accade in atmosfera, dove avvengono i fenomeni meteorologici.

Greenpeace ha avviato un anno fa all’Elba il progetto “Mare Caldo” – una rete di stazioni per il monitoraggio delle temperature marine e per studiare gli impatti dei cambiamenti climatici in mare – e pubblica oggi il briefing “I cambiamenti climatici e il mare: gravi conseguenze anche per l’uomo” curato da Antonello Pasini, fisico del clima del CNR, con la collaborazione della
organizzazione ambientalista.

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