La protesta degli agricoltori, scoppiata nei primi mesi del 2024 in Germania, Francia, Belgio, Italia e in altri paesi europei, ha attirato l’attenzione dei media italiani che hanno seguito con cronache e commenti l’evolversi degli eventi nei primi mesi del 2024. L’informazione ha tentato di dar conto di un fenomeno abbastanza complesso per l’eterogeneità e la disomogeneità delle rivendicazioni dei manifestanti, per la complessità dell’universo dei comitati che li rappresentano, per l’estensione geografica della protesta, con richieste che variano a seconda dei territori, del gruppo di appartenenza, a volte del singolo agricoltore intervistato. Anche il target delle proteste, il nemico designato dai manifestanti, è diverso: i governi nazionali, le associazioni di categoria, le grandi multinazionali, ma soprattutto l’Europa, quella del Green Deal. È infatti sulla dicotomia agricoltori vs ambiente che si gioca molta della narrazione sul fenomeno della protesta dei trattori.

Questa analisi vuole capire se ci sono e quali sono le narrative anti-green ricorrenti che emergono dall’informazione e quali sono le voci che portano nel dibattito nei media queste narrative. L’analisi si focalizza qui sui media tradizionali e quindi dà conto del racconto sulle proteste attraverso meccanismi di mediazione giornalistica, diversi da quelli senza intermediazione del dibattito sui social media. Sotto i riflettori ci sono giornali e telegiornali, con la loro capacità non ancora del tutto esaurita di settare l’agenda del dibattito pubblico e al tempo stesso di farsi cartina tornasole di come questo dibattito si dipana nel paese.

Leggi QUI il report realizzato in collaborazione con l’Osservatorio di Pavia.