Nel mese di aprile 2017 abbiamo raccolto campioni di acqua potabile in 18 scuole primarie venete e in 7 fontane pubbliche per analizzare il contenuto di PFAS (sostanze pefluoroalchiliche).
I PFAS sono sostanze chimiche pericolose per l’ambiente e per l’uomo che possono causare seri danni al sistema riproduttivo e ormonale. Alcuni sono collegati a numerose patologie gravi come il cancro.
Questa iniziativa è parte della nostra Campagna STOP PFAS con la quale stiamo chiedendo alla Regione Veneto di intervenire per fermare l’inauinamento da PFAS in una vasta area compresa tra Vicenza, Verona e Padova.
Il problema dell’inquinamento da PFAS in Veneto (dovuto agli scarichi di industrie chimiche locali) è noto già da anni, ma le misure di tipo sanitario adottate dalla Regione Veneto sono doverose ma non sufficienti a risolvere il problema e soprattutto a proteggere la popolazione dai rischi della contaminazione.
È necessaria una rapida riconversione industriale di tutti quei processi responsabili dell’inquinamento da PFAS e, ad oggi, la Regione Veneto non ha adottato provvedimenti che vanno in questa direzione.
I risultati delle analisi
Dalle nostre analisi, emerge che il numero totale di cittadini Veneti potenzialmente esposti alla contaminazione da PFAS attraverso l’acqua potabile è superiore agli 800 mila abitanti.
I risultati delle analisi sono stati pubblicati sul nostro Rapporto “Non ce la beviamo” e anche sul sito web della nostra Campagna, dove stiamo raccogliendo firme per chiedere alla Regione Veneto di agire per fermare l’inquinamento da PFAS e tutelare la popolazione.
No ai PFAS e altre sostanze chimiche pericolose.
Partecipa