Con altri uffici europei di Greenpeace abbiamo deciso di intraprendere un’azione legale contro l’inclusione di gas e nucleare nell’elenco degli investimenti sostenibili della “Tassonomia verde”. Lo scorso gennaio, la Commissione Europea ha deciso di aggiungere alla tassonomia queste tecnologie inquinanti, mentre il Parlamento Europeo a luglio non è riuscito ad adottare una obiezione formale a questa decisione, a dispetto di un’opposizione diffusa dei cittadini europei, degli scienziati del clima, delle istituzioni finanziarie e delle organizzazioni ambientaliste.
Per questo lo scorso 8 settembre, insieme agli uffici di Greenpeace in Germania, Francia, Spagna, Belgio, Lussemburgo, Europa Centrale e Orientale e la Greenpeace European Unit, abbiamo inviato una richiesta formale per una revisione interna (RIR: Request of Internal Review) alla Commissione. L’inclusione di gas e nucleare nella tassonomia viola infatti il regolamento sulla tassonomia (Reg. EU 2020/852), la Legge Europea sul Clima (Reg. EU 2021/1119) e gli obblighi dell’UE definiti dall’Accordo di Parigi del 2015.
La Commissione ha tempo fino a febbraio per rispondere alle nostre motivazioni. Qualora concordasse con le nostre motivazioni, potrebbe ritirare gli atti delegati complementari che hanno aggiunto gas e nucleare alla Tassonomia. In caso contrario, solleveremo la questione davanti alla Corte di Giustizia UE.
“Questo marchio verde fasullo è incompatibile con le norme EU sul clima e sull’ambiente. Il gas fossile è una delle cause principali della crisi climatica ed economica, mentre per il nucleare non c’è ancora nessuna soluzione al problema delle scorie e il rischio di incidenti è troppo elevato per poter essere ignorato”, ha dichiarato Ariadna Rodrigo, campaigner per la Finanza sostenibile per la Greenpeace European Unit “Quest’inverno dovremo affrontare una crisi energetica e bollette salate. È vergognoso che chi ha causato questa crisi energetica ne approfitti mentre le persone soffrono. La Commissione Europea si è schierata etichettando come “verdi” gas e nucleare. Fin dall’inizio, il greenwashing del gas fossile e del nucleare in Tassonomia aveva una motivazione politica, ma questo non aiuterà la Commissione Europea in tribunale”.
Gas e nucleare non sono verdi e non sono sostenibili
Chiamare il gas fossile “sostenibile” nega ogni base della scienza del clima. Al momento, il gas fossile è la maggior fonte di emissioni nella generazione elettrica in Europa, mentre l’International Energy Agency (IEA) ha avvisato che nuovi impianti a gas impediranno di raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi.
D’altra parte, l’energia nucleare crea scorie radioattive pericolose e usa notevoli quantità di acqua dolce – per raffreddare gli impianti – con impatti ambientali considerevoli.
Non solo, i tempi lunghi della realizzazione degli impianti (10/15 anni) e i costi crescenti escludono ogni loro utilità per risolvere la crisi climatica: sono solo una pericolosa perdita di tempo e denaro.
Una transizione energetica basata sulle fonti rinnovabili e l’efficienza energetica è il solo modo per risolvere la crisi climatica ed energetica. Greenpeace Italia ha realizzato uno specifico scenario per la decarbonizzazione del nostro Paese: la tassonomia deve far confluire quante più risorse possibile in questa direzione.