
Tutti possiamo farlo: riprendiamoci il potere di produrre energia.

Gli attivisti hanno aperto un gigantesco banner di oltre 110 metri quadrati con il messaggio “Climate Justice now”.
Ogni anno 21,5 milioni di persone sono costrette a migrare a causa di siccità, tempeste o alluvioni: si tratta di un numero doppio rispetto al numero di persone costrette a fuggire da guerre e violenza, come documentato dal report “Climate Change, Migration and Displacement”, pubblicato in queste ore da Greenpeace Germania.
I cambiamenti climatici innescano eventi disastrosi che colpiscono più duramente quei Paesi che meno hanno contribuito alle emissioni di gas serra, dando il via a un circolo vizioso: i disastri ambientali rendono più vulnerabili i Paesi colpiti, che diventano così sempre meno capaci di proteggersi dalle catastrofi naturali.
Quest’ingiustizia non potrà che peggiorare se continueremo a bruciare petrolio, carbone e gas, i maggiori responsabili dell’aumento di temperatura sulla Terra!
I Paesi del G7 devono fare chiarezza con il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump: è inaccettabile che gli Stati Uniti si sottraggano agli impegni assunti per proteggere il clima.
Il futuro di noi tutti, a cominciare dai milioni di persone che abitano aree vulnerabili alle conseguenze dei cambiamenti climatici, è a rischio: dobbiamo accelerare le politiche in difesa del clima e la transizione verso le energie rinnovabili!
Fai sentire anche tu la tua voce, firma l’appello rivolto ai leder del G7