Sui media italiani la crisi climatica continua ad avere scarsa visibilità, mentre aumentano le pubblicità delle aziende inquinanti responsabili del riscaldamento globale, che in questo modo esercitano un’influenza pericolosa sul mondo dell’informazione.

Siamo convinti che la crisi climatica meriti la massima attenzione attraverso un’informazione libera, completa, onesta e trasparente, e che possa offrire a cittadini e politici gli strumenti necessari per comprendere e affrontare la gravità della minaccia, favorendo l’adozione di soluzioni per mitigare il riscaldamento del Pianeta e proteggere la vita di miliardi di persone.

Per questo abbiamo deciso di dare vita  alla coalizione “Stampa libera per il clima”: un’iniziativa promossa da Greenpeace Italia nell’ambito della campagna “Stranger Green” per creare una rete di testate giornalistiche che affronti in maniera ampia e onesta la crisi climatica, contro il proliferare del greenwashing.

Cosa chiediamo alle testate italiane

Per assicurare un’informazione libera da condizionamenti, chiediamo alle direttrici e ai direttori responsabili delle principali testate italiane di rendere pubblica ogni forma di finanziamento proveniente dalle aziende dei combustibili fossili, incluse quelle derivanti dalle loro pubblicità.

Chiediamo, inoltre, di impegnarsi pubblicamente a dare alla crisi climatica l’attenzione e la copertura giornalistica che merita una delle emergenze più importanti della nostra epoca, senza omettere le responsabilità dell’industria dei combustibili fossili né l’attuale inazione della politica.

Chiediamo infine un impegno pubblico per ridurre o eliminare progressivamente ogni finanziamento proveniente dall’industria fossile.

Come aderire alla coalizione: 5 criteri per un’informazione libera

Per entrare a far parte della coalizione “Stampa libera per il clima” occorre rispettare cinque criteri:

  1. Copertura mediatica: dedicare la massima attenzione alla crisi climatica, dandole lo spazio che merita un’emergenza a cui occorre reagire con urgenza.
  1. Cause e responsabili: menzionare i combustibili fossili in almeno metà degli articoli o dei servizi in cui si parla delle cause della crisi climatica, senza omettere le gravi responsabilità dell’industria del gas e del petrolio.
  1. Voce delle aziende inquinanti: ridurre lo spazio offerto alle aziende inquinanti nel discorso mediatico sulla crisi climatica, la cui voce tra i soggetti che parlano del clima non deve superare quella degli esperti. Nessuno spazio deve essere più concesso ai negazionisti del riscaldamento globale.
  1. Trasparenza: rendere pubblico in modo trasparente ogni finanziamento proveniente dalle aziende dei combustibili fossili.
  1. Finanziamenti: assumere pubblicamente l’impegno, nei tempi e nei modi stabiliti dalla testata, a ridurre progressivamente o a eliminare ogni forma di finanziamento proveniente dall’industria dei combustibili fossili, incluse le inserzioni pubblicitarie.

Se sei una testata giornalistica e vuoi diventare parte della colazione contribuendo a un’informazione libera, completa, onesta e trasparente sulla crisi climatica, puoi sottoscrivere l’impegno della “Stampa libera per il clima” contattando l’ufficio stampa di Greenpeace Italia a questa email: [email protected]