Alle prime luci dell’alba, gli attivisti hanno scalato il balcone e hanno aperto lo striscione per protesta: sul nucleare il governo sta boicottando apertamente la possibilità dei cittadini di esprimere la propria opinione.
Non si può bloccare il referendum a un mese e mezzo dalla data fissata, programmando di ripresentare il progetto di ritorno al nucleare tra un anno. Su un tema come quello dell’accettabilità dei rischi del nucleare ci deve essere un dibattito pubblico ampio e partecipato.
Greenpeace ha inviato una richiesta di incontro ad alcuni rappresentanti del Governo, per chiedere che l’Esecutivo si faccia garante dei diritti democratici di partecipazione e di voto dei cittadini, assicurando lo svolgimento del referendum.
Oggi più che mai andare a votare rappresenta una forma di resistenza civile contro una decisione che altrimenti ci verrebbe imposta.
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