Abbiamo le prove: dalle analisi indipendenti che abbiamo condotto emerge chiaramente che le indagini effettuate finora dalla Regione non hanno ancora individuato tutte le fonti di inquinamento da PFAS. I risultati sono tutti nel rapporto “Pfas in Veneto: inquinamento sotto controllo?” che abbiamo pubblicato oggi: in alcuni scarichi abbiamo trovato rilevanti concentrazioni di composti mai individuati finora e abbiamo le prove che PFAS pericolosi siano stati trovati anche nel comune di Valdagno, in un’area non ancora presa in esame dalle autorità regionali.
In azione ora a Venezia contro inquinamento da PFAS! Stay tuned! #Detox pic.twitter.com/3A5C5i6Tt4
— Greenpeace Italia (@Greenpeace_ITA) 9 marzo 2017
La Regione Veneto non ha più scuse: è ora di censire e bloccare tutte le fonti di inquinamento da PFAS, e di adottare livelli di sicurezza più stringenti sulla presenza di queste sostanze nell’acqua potabile. Per alcuni PFAS molto pericolosi per la salute, come il PFOA (un composto potenzialmente cancerogeno) e il PFOS, i livelli di sicurezza adottati in Veneto per le acque potabili sono fino a 7,5 volte più elevati rispetto agli Stati Uniti e oltre 5 volte più elevati rispetto a Germania e Svezia!
Non è possibile tutelare la salute e la sicurezza dei cittadini se si adottano valori di riferimento di PFAS nell’acqua potabile tra i più alti al mondo.
L’acqua è un diritto: le autorità regionali hanno il dovere di garantire acqua sicura e non contaminata ad ogni cittadino! Sostienici in questa battaglia!