Commentando l’annullamento della COP25 di Santiago, Jennifer Morgan, Direttrice esecutiva di Greenpeace International, dichiara:

«Nonostante affermi di non poter ospitare la COP25, il governo cileno non deve fermare il dibattito in corso nel Paese sull’ingiustizia ambientale e sociale. Siamo in emergenza climatica e il dialogo civile e il diritto alla protesta pacifica devono essere mantenuti. Il rinvio di un meeting non posticipa i cambiamenti climatici e gli impatti che questi hanno sulla stessa gente che Piñera sostiene di proteggere. Non c’è mai stato un momento più vitale per ascoltare la voce della gente. In tutto il mondo, le persone chiedono a gran voce il cambiamento. I canali di dialogo devono essere tenuti aperti e i leader non possono nascondersi, ma devono invece ascoltare le richieste della gente e agire con urgenza sull’impatto che la crisi climatica sta avendo sulla nostra ecologia e sul nostro tessuto sociale».

Il Direttore nazionale di Greenpeace Cile, Matìas Asun, dichiara:

«Il governo cileno, con la decisione di non ospitare la COP25, ha abbandonato la propria responsabilità di garantire la piena protezione dei diritti umani, il ripristino dell’ordine e il dialogo democratico per costruire accordi. Con questa decisione ha rinunciato anche al dialogo e alla protesta pacifica. Siamo convinti che il ripristino dell’ordine possa avvenire solo se verranno affrontate le richieste sociali delle persone.

«Siamo preoccupati perché il governo del presidente Piñera potrebbe decidere di isolarsi dalla comunità internazionale. Dobbiamo essere in grado di risolvere gli attuali problemi in Cile con il sostegno della comunità internazionale. Questa decisione non deve ridurre l’ambizione e l’urgenza di affrontare la crisi climatica globale. Dobbiamo agire ora per il clima», conclude Asun.