Siamo partiti dall’elenco fornito dall’armatore al Commissario delegato per l’emergenza naufragio della Costa Concordia.
Un elenco incompleto e troppo spesso generico dove si utilizzano termini come “pitture e smalti” o “insetticida” che non permettono di effettuare stime rilevanti dei rischi per l’ambiente.
Pur apprezzando la trasparenza che ha portato alla pubblicazione dell’inventario da parte della Protezione Civile lo scorso 27 gennaio, ci siamo resi conto che qualcosa non torna.