Poche ore fa il National Snow and Ice Data Centre ha comunicato il dato relativo al 2020 dell’estensione minima del ghiaccio marino artico, probabilmente raggiunta il 15 settembre: l’estensione è pari a una superficie di 3,74 milioni di chilometri quadrati ed è la seconda più bassa mai registrata.

Il valore purtroppo conferma il trend drammatico che si registra nella regione da anni: negli ultimi decenni l’estensione dei ghiacci marini è diminuita costantemente. e si calcola che il ghiaccio marino dell’Artico ha già perso due terzi del suo volume.

Lo scioglimento dell’Artico aggrava la crisi climatica

View from the Arctic Sunrise as it reaches the sea ice edge off the coast of Greenland. A Greenpeace team is in the Arctic to document and bear witness to the 2020 sea ice minimum.

La rapida scomparsa dei ghiacci marini è un chiaro segnale di quanto il nostro Pianeta sia in pericolo. Con lo scioglimento dell’Artico, infatti, l’oceano assorbe più calore e tutti noi diventiamo più esposti agli effetti devastanti dell’emergenza climatica. Oceani sani, da un lato, contribuiscono a tenere il carbonio al di fuori dell’atmosfera in modo sicuro. Dall’altro, sono cruciali per alcune delle popolazioni più emarginate del mondo, che subiscono l’impatto della distruzione degli ecosistemi marini e dei cambiamenti climatici.

Per questo motivo, gli scienziati hanno identificato l’Artico come una delle aree prioritarie che necessitano di protezione come parte di una rete globale di santuari oceanici, data la sua vitale importanza per la stabilità del clima. Proteggendo almeno il 30 per cento degli oceani con una rete di santuari, gli ecosistemi marini possono diventare più resilienti e resistere meglio ai rapidi cambiamenti climatici.

Ai leader mondiali chiediamo di proteggere la salute dei nostri oceani

An aerial view of the Arctic Sunrise in the Arctic. A Greenpeace team is in the Arctic to document and bear witness to the 2020 sea ice minimum.

In questi giorni la nostra nave Arctic Sunrise, con a bordo un equipaggio di scienziati e attivisti si trova proprio in spedizione tra i ghiacci marini dell’Artico, per documentare il livello minimo del ghiaccio marino e studiare la vita marina della regione. La nostra spedizione coincide volutamente con il Summit delle Nazioni Unite sulla Biodiversità, che riunisce i leader mondiali sui temi della protezione della biodiversità del nostro Pianeta.

Ai leader riuniti al vertice chiediamo di mettere la protezione dell’ambiente marino al centro dei colloqui e di comprendere adesso il ruolo degli oceani nell’affrontare la crisi climatica.

La calotta artica è un oceano ghiacciato che ha urgente bisogno di protezione. Non abbiamo altro tempo da perdere. Se vogliamo contrastare l’emergenza climatica e proteggere le popolazioni a rischio, dobbiamo proteggere almeno il 30 per cento dei nostri oceani e dobbiamo cambiare subito il nostro modo di prenderci cura dell’Artico e del nostro Pianeta!

Proteggi gli Oceani

Cambiamenti climatici, pesca eccessiva, estrazioni minerarie, trivellazioni, plastica: i nostri oceani subiscono di tutto per colpa dell’avidità umana. Spesso sono proprio le zone d’Alto Mare, al di fuori della giurisdizione degli Stati costieri, a diventare prede degli interessi di pochi Stati ricchi e potenti o di aziende spregiudicate. Lontano dagli occhi, lontano dal cuore? Non possiamo accettarlo: per difendere il fragile e meraviglioso ecosistema marino, serve creare una rete di Santuari d’Alto mare su scala planetaria.

Partecipa