L’ultimo tour di Venezia, offerto dalle aziende dei combustibili fossili”: con questa protesta creativa abbiamo voluto denunciare come le principali aziende petrolifere e del gas in Europa (tra cui ENI, Shell, TotalEnergies e Repsol) sfruttino pubblicità e sponsorizzazioni per distogliere l’attenzione dalle loro responsabilità nella crisi climatica, che minaccia la stessa esistenza di città come Venezia.

Spostandosi tra i canali su dei “sandoli”, imbarcazioni tipiche veneziane, i nostri volontari e le nostre volontarie si sono posizionati di fronte ai luoghi più iconici di Venezia come Piazza San Marco e il Ponte dei Sospiri, inscenando l’ultimo tour prima che la città venga sommersa dall’acqua. Una previsione destinata purtroppo ad avverarsi se non interverremo subito per ridurre le emissioni di gas serra, che sono prodotte in gran parte dalle aziende dei combustibili fossili.

Multinazionali come ENI, Shell, TotalEnergies e Repsol sfruttano messaggi pubblicitari e sponsorizzazioni di eventi per fare greenwashing, cioè per rifarsi un’immagine di aziende attente all’ambiente mentre continuano a investire sul petrolio e sul gas. Se non metteremo al bando la loro propaganda tossica per la salute del pianeta e per la sicurezza delle persone, così come in passato è stato fatto per le pubblicità delle multinazionali del tabacco, l’ultimo viaggio turistico a Venezia potrebbe presto diventare una tragica realtà.

Per questo stiamo promuovendo una Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) per vietare le pubblicità e le sponsorizzazioni delle aziende dei combustibili fossili. Se entro ottobre la petizione “Stop alla pubblicità delle aziende inquinanti”, sostenuta da più di trenta organizzazioni internazionali, raggiungerà il traguardo di un milione di firme raccolte, la Commissione europea sarà obbligata a discutere una proposta di legge per mettere fine alla propaganda ingannevole dell’industria fossile.

Come mette in evidenza il nostro briefing “Venezia non affonda per caso”, l’ENEA prevede che entro fine secolo il livello del mare di fronte a Venezia si alzerà di oltre un metro. Persino l’UNESCO fa esplicito riferimento ai cambiamenti climatici in quattro delle cinquanta raccomandazioni del suo report di ricognizione sulle minacce esistenti al patrimonio di Venezia e della Laguna.

Basta investire su petrolio, gas e carbone!

Alluvioni, incendi, siccità: mentre la vita sul Pianeta è sconvolta da eventi estremi causati dai cambiamenti climatici, i principali istituti finanziari, di credito e assicurativi continuano a investire nel settore dei combustibili fossili e a finanziare chi inquina, gettando benzina sul fuoco della crisi climatica. Se vogliamo limitare le conseguenze dei cambiamenti climatici e salvare 1 milione di specie a rischio dobbiamo ascoltare la scienza e tagliare subito i finanziamenti all’espansione di gas, petrolio e carbone. Chiedi alle banche e alle compagnie di fare la loro parte nella lotta all’emergenza climatica: basta finanziamenti che distruggono il Pianeta!

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