La nostra coalizione “Stampa libera per il clima” prende ufficialmente forma con l’adesione delle prime testate giornalistiche italiane che hanno scelto di impegnarsi per una corretta informazione sul clima, libera dai finanziamenti (e dai condizionamenti) delle aziende dei combustibili fossili.
Queste prime adesioni mostrano che un’informazione libera dai condizionamenti delle aziende fossili è possibile anche in Italia. Siamo certi che altre testate si uniranno presto!
La dipendenza economica di giornali, radio e tv dalle aziende inquinanti è molto più estesa di quanto si creda, e questo costituisce un pericolo non solo per l’informazione sul clima, ma anche per la democrazia.
Le prime testate libere per il clima
Ecco le prime testate che hanno sottoscritto il nostro impegno:
- Il Fatto Quotidiano e ilfattoquotidiano.it
- Altreconomia
- Greenreport
- Nextville
- QualEnergia
- Radar Magazine
- TeleAmbiente
- Valori
- Green Me
- PoliticamenteCorretto
- IlSalvagente
- GustoH24
- The Map Report
- envi.info
- La città invisibile
- Fuori binario
- EconomiaCircolare.com
- Ethica Societas
- Terra Nuova
- FADA
- ISDEnews
- lavialibera
I direttori e le direttrici delle testate firmatarie si sono formalmente impegnati a «offrire un’informazione libera, completa, onesta e trasparente, senza omettere le responsabilità dell’industria dei combustibili fossili e l’inazione della politica, né la disponibilità di soluzioni per una rapida transizione verso le fonti rinnovabili». Le testate firmatarie si sono inoltre impegnate a rifiutare o eliminare progressivamente ogni forma di finanziamento dell’industria dei combustibili fossili, principale responsabile della crisi climatica che stiamo vivendo.
L’iniziativa si ispira a un analogo impegno preso alcuni anni fa dal quotidiano inglese The Guardian, tra i più letti e influenti del mondo, diventato un punto di riferimento per l’informazione sul clima.
Siamo convinti che solo un’informazione libera può offrire a cittadini e politici gli strumenti necessari per comprendere e affrontare la gravità del riscaldamento globale, che minaccia la salute del pianeta e la vita di miliardi di persone.
Per questo oggi rivolgiamo anche un appello al resto del giornalismo italiano affinché si affranchi dal ricatto economico esercitato dalle aziende del gas e del petrolio attraverso le loro “generose” pubblicità infarcite di greenwashing.
Come aderire alla coalizione: 5 criteri per un’informazione libera
Per entrare a far parte della coalizione “Stampa libera per il clima” occorre rispettare cinque criteri:
- Copertura mediatica: dedicare la massima attenzione alla crisi climatica, dandole lo spazio che merita un’emergenza a cui occorre reagire con urgenza.
- Cause e responsabili: menzionare i combustibili fossili in almeno metà degli articoli o dei servizi in cui si parla delle cause della crisi climatica, senza omettere le gravi responsabilità dell’industria del gas e del petrolio.
- Voce delle aziende inquinanti: ridurre lo spazio offerto alle aziende inquinanti nel discorso mediatico sulla crisi climatica, la cui voce tra i soggetti che parlano del clima non deve superare quella degli esperti. Nessuno spazio deve essere più concesso ai negazionisti del riscaldamento globale.
- Trasparenza: rendere pubblico in modo trasparente ogni finanziamento proveniente dalle aziende dei combustibili fossili.
- Finanziamenti: assumere pubblicamente l’impegno, nei tempi e nei modi stabiliti dalla testata, a ridurre progressivamente o a eliminare ogni forma di finanziamento proveniente dall’industria dei combustibili fossili, incluse le inserzioni pubblicitarie.
Se sei una testata giornalistica e vuoi diventare parte della colazione contribuendo a un’informazione libera, completa, onesta e trasparente sulla crisi climatica, puoi sottoscrivere l’impegno della “Stampa libera per il clima” contattando l’ufficio stampa di Greenpeace Italia a questa email: [email protected].