Oggi sono ufficialmente iniziati i negoziati della quinta, e ultima, sessione del Comitato Intergovernativo di Negoziazione (INC-5), per definire il futuro della lotta contro l’inquinamento da plastica. Fino al prossimo 1° dicembre, presso il Busan Exhibition and Convention Center in Corea del Sud, delegati di tutto il mondo si confronteranno con l’obiettivo di raggiungere un accordo internazionale legalmente vincolante. Tra i temi centrali, ci sono la drastica riduzione della produzione di plastica, l’eliminazione di quella monouso e l’impatto dell’inquinamento sull’ambiente, compreso quello marino.

Quasi 3 milioni di persone chiedono un trattato ambizioso e vincolante

Alla vigilia dell’ultimo round di negoziati, insieme al WWF e al movimento Break Free from Plastic, abbiamo consegnato ai governi le firme di oltre 2.9 milioni di persone che in questi anni, e in tutto il mondo, hanno sottoscritto il nostro appello per un trattato efficace contro la plastica. Solo in Italia, Greenpeace ha raccolto oltre 350 mila adesioni.

La petizione chiede ai governi di andare oltre il riciclo come unica soluzione e di impegnarsi a: 

  • ridurre la produzione di plastica di almeno il 75% entro il 2040 per contenere il riscaldamento globale entro il limite di 1,5°C proteggendo così clima, salute, diritti umani e comunità; 
  • vincolare le grandi multinazionali a vendere sempre più prodotti sfusi o con packaging riutilizzabile; 
  • assicurare che i paesi sviluppati guidino una giusta transizione e offrano supporto ai paesi in via di sviluppo; 
  • dare voce a Popoli Indigeni, comunità vulnerabili e lavoratori nella progettazione di una transizione verso un’economia basata sul riuso.

Gli occhi del mondo sono puntati sull’esito dei negoziati

Ai leader mondiali riuniti a Busan, in Corea del Sud, abbiamo voluto consegnare un forte messaggio con un’installazione ideata dall’artista Dan Acher in collaborazione con Greenpeace East Asia: una bandiera raffigurante un gigantesco occhio su una gru alta dieci piani.

L’opera è costituita dai ritratti di migliaia di volti di attiviste e attivisti di tutto il mondo, inclusi quelli di attori noti come William Shatner e James Cromwell. Oltre a rappresentare le istanze globali per ottenere un trattato che riduca la produzione di plastica e azzeri il monouso, ricorda ai leader mondiali che il mondo li sta osservando e chiede un trattato ambizioso per affrontare questa emergenza. 

Contro l’inquinamento da plastica il riciclo non basta, dobbiamo ridurre la produzione e il consumo

Da tempo, anche in Italia, denunciamo i limiti del riciclo come unica soluzione. Nonostante le dichiarazioni dei vertici politici che descrivono il nostro sistema come “un’eccellenza consolidata”, la nostra inchiesta “Plastica, Italia campione del riciclo?” ha mostrato che siamo ben lontani dal 50% di riciclo effettivo.

A peggiorare la situazione, l’Italia esporta massicciamente rifiuti plastici, anche in paesi non dotati di idonee infrastrutture per il riciclo, come conferma la nostra recente indagine. Nel 2023 ha spedito in Turchia 41.580 tonnellate di plastica – pari a 347 camion al mese – piazzandosi quarta in Europa, con volumi cento volte superiori al 2013. Questa pratica irresponsabile e inquinante sposta il problema altrove, contraddicendo la narrazione ufficiale. 

Greenpeace International together with artist and activist Benjamin Von Wong unveil a 5-metre tall art installation called the #PerpetualPlastic Machine on the banks of the Seine River on Saturday, May 27, 2023 to present a clear message: the Global Plastics Treaty must stop runaway plastic production and use.

È ora di mettere fine all’era della plastica usa e getta

Il futuro è nelle mani dei governi riuniti a Busan, che devono agire per tutelare le persone e il pianeta anziché preservare gli interessi delle aziende dei combustibili fossili e dell’industria petrolchimica. Un trattato debole sarebbe un fallimento. Abbiamo bisogno di un accordo ambizioso e legalmente vincolante per ridurre la produzione di plastica ed eliminare la plastica monouso, per proteggere la nostra salute, le nostre comunità, il clima e il pianeta.

Fai sentire la tua voce: firma anche tu il nostro appello!