Dopo oltre 16 anni e mezzo di direzione, Greenpeace Italia cambia volto ai suoi vertici. Giuseppe Onufrio lascia l’incarico di direttore esecutivo, cedendo il timone a Chiara Campione, che da settembre ha assunto ufficialmente il nuovo ruolo. Un passaggio di consegne accompagnato da un periodo di affiancamento, con Onufrio nelle vesti di senior advisor, per garantire continuità e solidità nella transizione.
Chi è Chiara Campione
Palermitana, laureata in Scienze agrarie e con un dottorato in Sistemi agrari arborei e forestali, Chiara Campione non è un volto nuovo per Greenpeace Italia. Entrata nell’organizzazione nel 2007, ha guidato negli anni Campagne cruciali, dalle battaglie per la difesa delle foreste al lavoro internazionale contro il fast fashion e i cambiamenti climatici. Negli ultimi anni si è distinta nel coordinamento del progetto “La Giusta Causa” contro ENI, una delle più importanti azioni legali intraprese dall’organizzazione.
Nel 2024 aveva già assunto la co-direzione del Programma, contribuendo a integrare i dipartimenti Campagne e Comunicazione & Engagement. Un percorso che l’ha resa figura chiave nello sviluppo di strategie corporate, nella costruzione di alleanze e nella capacità di dialogo – e conflitto – con grandi aziende e istituzioni.

L’eredità di Giuseppe Onufrio, direttore uscente di Greenpeace Italia
«Greenpeace Italia è in buone mani» ha commentato Giuseppe Onufrio «Chiara Campione ha una lunga esperienza, non ha bisogno dei miei consigli. Ha compiti non facili, perché dovrà rafforzare le campagne prioritarie e anche stabilizzare economicamente l’organizzazione. Ma sono certo che, con l’aiuto di tutta l’organizzazione, ce la farà».

Fisico di formazione, anche lui palermitano, Onufrio è entrato in Greenpeace oltre 30 anni fa, prima come attivista nelle campagne su clima, energia e nucleare, poi come direttore delle Campagne e, dal 2009, come direttore esecutivo. Sotto la sua guida, Greenpeace Italia è cresciuta, consolidandosi come una delle realtà ambientaliste più indipendenti e coraggiose del Paese.
Campione gli ha rivolto parole di riconoscenza: «A lui va la mia gratitudine, personale e politica, per la strada che ci ha indicato e per la coerenza con cui ha difeso l’indipendenza, la radicalità e la voce libera di Greenpeace in anni non facili. Continuare questo percorso significa portare avanti una visione che intreccia rigore scientifico, impegno civile e capacità di costruire futuro».
Una direzione che guarda oltre l’ambiente
Il debutto di Campione arriva in un momento difficile, segnato da crisi ambientali, guerre e violazioni dei diritti umani. «Il mondo brucia – ha dichiarato – in Africa, in Ucraina, in Medio Oriente, e non solo. La strage di Gaza ci ricorda che non c’è pace senza giustizia, e che i diritti delle persone non possono essere messi tra parentesi. Ambiente, diritti, libertà: sono fili intrecciati della stessa trama e non possono essere separati».
Con questa prospettiva, la nuova direttora esecutiva vuole portare avanti una Greenpeace capace di trasformare le sfide del presente in un orizzonte nuovo: «Pace, diritti e pianeta non sono slogan, ma la bussola che ci tiene insieme. Su questa rotta continueremo a mantenere la barca di Greenpeace».
Buon lavoro a Chiara Campione da tutta Greenpeace Italia!