Salpa domani dall’Argentario la spedizione di Greenpeace Italia “C’è di mezzo il mare”, per documentare la biodiversità e la fragilità dei nostri mari, e denunciare i crescenti impatti della crisi climatica e dell’inquinamento da plastica. L’associazione ambientalista chiede, con urgenza, l’istituzione di una rete efficace di aree marine protette pari al 30% dei nostri mari entro il 2030. Con un video diffuso oggi, anche diverse attrici e attori della famosa serie tv “Mare Fuori” hanno voluto sostenere la spedizione di Greenpeace, unendosi all’appello per proteggere il Mediterraneo.
«I nostri mari giocano un ruolo chiave nella mitigazione dei cambiamenti climatici, nella produzione di ossigeno e per il nostro sostentamento. Eppure c’è chi, senza scrupoli, li inquina e li sfrutta in modo insostenibile», dichiara Giuseppe Ungherese, responsabile della campagna Inquinamento di Greenpeace Italia. «Plastica e microplastiche, sostanze contaminanti, pesca distruttiva, cambiamenti climatici e attività estrattive mettono a rischio la biodiversità unica e straordinaria che popola il Mediterraneo. Servono misure efficaci di tutela: un impegno formalmente già preso dall’Italia che è necessario subito concretizzare».
La spedizione “C’è di mezzo il mare” prevede oltre un mese di attività (dal 30 maggio all’8 luglio) in quattro regioni italiane (Toscana, Campania, Lazio, Sicilia) e in Corsica con due imbarcazioni. Saranno inoltre organizzati quattro Greenpeace Village in diversi week-end, con momenti informativi e altre iniziative rivolte alla cittadinanza. Sono alcuni dei numeri di questa nuova edizione della spedizione in difesa dei mari promossa da Greenpeace Italia che toccherà molte aree di elevato valore biologico ed ecologico del Mar Tirreno.
Dall’Argentario alle isole dell’arcipelago toscano, dalle isole pontine a Ischia, fino ad aree fortemente impattate dalle attività antropiche come la foce del Volturno. Alla spedizione parteciperanno ricercatori dell’Istituto per lo studio degli impatti Antropici e Sostenibilità in ambiente marino (IAS) del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Roma, specializzati nel monitoraggio dell’impatto di rifiuti sui fondali marini, e di Oceanomare Delphis, esperti in monitoraggio e conservazione di cetacei mediterranei. Oltre alle attività in mare, Greenpeace ha organizzato una serie di eventi in alcune località e isole della costa Tirrenica interessate dalla spedizione, tra cui Capraia, San Felice Circeo, Salerno, Ischia e Marina di Pisa.
Tra le tante iniziative in programma in mare e a terra, sono previste la pulizia di spiagge e la rimozione di reti da pesca dai fondali a San Felice Circeo (LT), il monitoraggio di canyon sottomarini alle isole pontine e della presenza di rifiuti sui fondali a Ischia. Ancora, una conferenza sui rischi del deep sea mining a Marina di Pisa e l’installazione di termometri sottomarini a Milazzo (ME) nell’ambito del progetto “Mare Caldo”.
Sempre in difesa del mare, a seguito dell’accordo sul Trattato Globale sugli Oceani raggiunto nei mesi scorsi sotto l’egida delle Nazioni Unite, Greenpeace lancia una nuova petizione: un appello rivolto ai ministri dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e per la Protezione Civile e le Politiche del mare per chiedere un processo rapido di ratifica del Trattato e accelerare l’istituzione di una rete efficace di aree protette che tuteli il 30% dei mari entro il 2030. Un impegno, quest’ultimo, già preso dall’Italia e dall’Unione Europea e confermato dalla COP15 della Convenzione per la Biodiversità lo scorso dicembre, che richiede ora di essere concretizzato.
Greenpeace ringrazia i tanti protagonisti della serie televisiva “Mare Fuori” che si sono uniti all’appello di Greenpeace per la difesa del mare: Serena Codato, Ludovica Coscione, Domenico Cuomo, Antonio d’Aquino, Antonio De Matteo, Vincenzo Ferrera, Lucrezia Guidone, Francesco Panarella, Giuseppe Pirozzi, Giovanna Sannino, Maddalena Stornaiuolo.
Scarica QUI il video del cast di “Mare Fuori” (in formato 16:9)
Guarda QUI il video del cast di “Mare Fuori” pubblicato sul canale YouTube di Greenpeace Italia