I supermercati italiani non sempre consentono alla clientela di usare i propri contenitori riutilizzabili per l’acquisto dei prodotti sfusi serviti al banco del fresco, come invece si potrebbe fare per legge. Lo rivela la nuova video inchiesta di Greenpeace realizzata da volontarie e volontari dell’organizzazione ambientalista in dieci città italiane (Bari, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Pisa, Roma, Torino e Trieste), all’interno dei supermercati dei marchi Conad, Coop, Selex, Végé, Eurospin, Esselunga e Sogegross.

Dei 54 punti vendita visitati, solo in 24 (il 44,4 per cento) è stato possibile utilizzare il proprio contenitore portato da casa anziché i comuni imballaggi usa e getta per acquistare alimenti sfusi come pomodori secchi, ricotta, olive. Nei restanti 30 supermercati (il 55,6 per cento) la vendita con tale modalità non è stata permessa dal personale nonostante la legge 12/12/2019 n. 1411, il cosiddetto Decreto Clima, preveda che “ai clienti è consentito utilizzare contenitori propri purché riutilizzabili, puliti e idonei per uso alimentare”.

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