L’espansione della produzione di plastica sta avendo impatti sul clima e sulle comunità di tutto il mondo: a rivelarlo è il nuovo rapporto “The Climate Emergency Unpacked: How Consumer Goods Companies are Fueling Big Oil’s Plastic Expansion” diffuso oggi da Greenpeace USA.

Il dossier espone i legami commerciali tra le aziende il cui business prevede l’uso di grandi quantità di plastica monouso, le multinazionali dei combustibili fossili e la mancanza di trasparenza sulle emissioni di gas serra generate.

Nonostante si sforzino di apparire come attente alla questione climatica, aziende come Coca-Cola, PepsiCo e Nestlé lavorano a fianco dell’industria di petrolio e gas per espandere la produzione di plastica: una crescita che potrebbe far salire le emissioni di gas serra a livelli catastrofici, in un pianeta già surriscaldato dal clima che cambia a causa dell’azione umana!

Secondo il rapporto, Coca-Cola, PepsiCo, Nestlé, Mondelēz, Danone, Unilever, Colgate Palmolive, Procter & Gamble e Mars acquistano i loro imballaggi da produttori che si approvvigionano da aziende come ExxonMobil, Shell, Chevron Phillips, Ineos e Dow.

Le multinazionali di prodotti di largo consumo hanno collaborato con le aziende dei combustibili fossili per promuovere il riciclo come soluzione all’inquinamento da plastica, nonostante il fallimento di questa soluzione sia oggi evidente su scala globale.

L’obiettivo? Unire gli sforzi per evitare l’introduzione di nuove leggi che limitino l’uso di imballaggi, sostenendo al contrario progetti di “riciclo chimico o avanzato“.

Spesso inoltre le industrie del monouso e delle fonti fossili fanno parte di gruppi di facciata che ancora oggi sostengono queste false soluzioni, tra cui l’Alliance to End Plastic Waste, la Recycling Partnership e l’American Chemistry Council.

Per molto tempo le multinazionali che impiegano plastica usa e getta per i loro prodotti ci hanno nascosto i legami con aziende dei combustibili fossili e petrolchimiche, mentre, come svela l’ investigazione di Greenpeace USA, in realtà stanno lavorando per obiettivi comuni, continuando a inquinare il Pianeta e a danneggiare le comunità di tutto il mondo.

In mancanza di azioni concrete, la produzione di plastica potrebbe triplicare entro il 2050 e, secondo alcune stime, ciò comporterebbe una crescita delle emissioni legate al ciclo di vita della plastica di oltre il 50% entro il 2030. Gli stessi anni in cui, secondo i dati dell’IPCC, dovremmo dimezzare le emissioni causate dall’uomo per contenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi!

Basta profitti a scapito del Pianeta: è ora che anche le multinazionali si prendano le loro responsabilità, scegliendo di abbandonare l’usa e getta in favore del riutilizzo e dello sfuso.

Con la nostra petizione stiamo chiedendo alle aziende leader del mercato italiano di ridurre drasticamente il ricorso a bottiglie in plastica monouso, di cui l’Italia è uno dei Paesi leader nei consumi, per ridurre l’inquinamento marino e la dipendenza da petrolio e gas fossile: aggiungiti anche tu!

Più mare, meno plastica!

Il mare non è una discarica: chiedi alle aziende di abbandonare l’usa e getta.

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