Per salvare il mare dall’inquinamento da plastica bisogna agire! Questa mattina lo abbiamo detto chiaramente ai leader riuniti a Brema, in Germania, per la Conferenza del G20 sull’inquinamento marino da plastica: 50 attivisti hanno formato la scritta umana “Act” nello specchio d’acqua vicino la sede dell’importante appuntamento politico e srotolato un banner con la scritta “per oceani liberi dalla plastica”.

I mari del mondo stanno soffocando sotto 8 milioni di tonnellate di plastica e imballaggi usa e getta che ogni anno dalla terra finiscono nell’ambiente acquatico. Il problema dell’invasione della plastica sta rapidamente peggiorando e per risolverlo servono fatti concreti e scelte ambiziose, non parole!

I potenti della terra riuniti al G20 hanno la responsabilità di guidare i Paesi versi questo cambiamento attraverso l’adozione di provvedimenti e soluzioni legalmente vincolanti.

Per questo stiamo chiedendo ai governi di vietare le principali fonti di produzione della plastica che finisce in mare, come primo passo fondamentale per eliminare i prodotti usa e getta di plastica, tra cui gli imballaggi e le microsfere. Tutte le aziende e i produttori di questi materiali devono obbligatoriamente dotarsi di un “Sistema di Responsabilità Estesa del Produttore” (EPR) per contribuire a risolvere il problema.

La plastica ha invaso la nostra vita quotidiana e ciò riflette la nostra cultura dell’usa e getta. Basti pensare ai prodotti monouso e agli imballaggi.

Negli ultimi 50 anni e in particolare negli ultimi decenni, la produzione globale di plastica è cresciuta in modo esponenziale. Solo tra il 2002-2013 è aumentata del 50% circa, passando da 204 milioni di tonnellate a 299 milioni di tonnellate. Questo trend è destinato a superare i 500 milioni di tonnellate di plastica prodotte all’anno, entro il 2020.

È ora di finirla: salviamo il nostro Mediterraneo dall’invasione della plastica! 

Più mare, meno plastica!

Il mare non è una discarica: chiedi alle aziende di abbandonare l’usa e getta.

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