La buona notizia è che questo trend, apparentemente fuori controllo, può essere fermato: in questi mesi i governi dei Paesi membri dell’UE sono chiamati a modificare le norme comunitarie che regolano la gestione dei rifiuti, un’occasione unica per arginare l’invasione della plastica.
La plastica sta invadendo il Mediterraneo. Cambiamo rotta: chiedi a .@glgalletti di difendere il mare! #NoPlastic ☞ https://t.co/akyZONfOXF pic.twitter.com/gcg2fv5sLN
— Greenpeace Italia (@Greenpeace_ITA) 6 aprile 2017
L’Italia può e deve fare la sua parte: per questo stiamo chiedendo al Ministro dell’Ambiente Galletti di prendere posizione e schierarsi dalla parte del Mediterraneo!
La plastica è un nemico silenzioso: una volta finita in mare, lontano dagli occhi dei consumatori, è in grado di uccidere la fauna marina, può finire nella catena alimentare e persiste nell’ambiente per centinaia di anni.
Le sue vittime sono soprattutto pesci, uccelli marini, tartarughe e cetacei che muoiono dopo averla ingerita, spesso scambiandola per cibo.
Non c’è più tempo da perdere, il momento di cambiare rotta è ora!