L’accordo sulla PAC (Politica Agricola Comune), raggiunto dopo lunghe trattative tra Parlamento europeo, Commissione europea e governi nazionali, è un disastro per il clima, la natura e le piccole aziende agricole. Questa la valutazione di Greenpeace che, con un’azione presso il Parlamento europeo, aveva già denunciato l’operazione di greenwashing messa in campo dai leader europei sulla riforma della PAC che entrerà in vigore dal 2023.

“È molto grave che l’accordo raggiunto non tenga conto né degli avvertimenti della scienza, né delle richieste dei piccoli agricoltori, e nemmeno del parere della stessa Corte dei Conti europea, che afferma con chiarezza come negli ultimi dieci anni la PAC abbia fallito nel proteggere la biodiversità e nel contrastare i cambiamenti climatici, mentre i sussidi vengono erogati principalmente alle aziende più grandi, lasciando in difficoltà le piccole” dichiara Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura di Greenpeace Italia. 

Questa settimana la Corte dei conti europea ha pubblicato un rapporto che rivela che non c’è stato alcun calo delle emissioni di gas serra derivanti dal comparto agricolo nell’ambito dell’attuale PAC, nonostante lo stanziamento di 100 miliardi di euro destinato a questo scopo. Un giudizio che avrebbe dovuto imporre un reale cambio di passo che non c’è stato.

“Questo accordo segna una continuità rispetto al passato, a partire dal finanziamento del sistema degli allevamenti intensivi che, anche a detta della stessa Corte dei Conti, dovrebbe essere orientato a una progressiva diminuzione delle consistenze zootecniche accompagnato da politiche che incoraggino l’adozione di diete a base principalmente vegetale” – prosegue Ferrario -. “Se la versione finale rimarrà questa, sarà ancora più importante avere un Piano Strategico Nazionale ambizioso dal punto di vista ambientale e sociale, richiesta che rinnoviamo al ministro Patuanelli”.

Greenpeace, insieme a tante altre realtà europee, chiede ai parlamentari europei che saranno chiamati a ratificare la “nuova” PAC, di votare contro per aprire alla possibilità di rinegoziare un accordo migliore.